lunedì, ottobre 07, 2013

Articolo di Buddy Fox....

Soft landing”, più semplicemente “atterraggio morbido”, per un abile pilota d’aereo è un esercizio semplice, quasi di routine, per un banchiere centrale è invece un traguardo, un sogno, un’utopia o peggio una chimera.

Agevole impugnare una cloche dopo molte ore di esercizio, ben più difficile guidare il mondo da uno scranno, anche esso sia quello della Fed, la più importante e potente banca centrale del pianeta, le ore di studio e di esercizio non sono mai abbastanza. Ogni volta è come la prima volta, e tutte le volte si accollano le speranze e le responsabilità di un “soft landing” (atterraggio morbido dell’economia) al governatore della Fed di turno: nessuno ci è riuscito in passato, nemmeno Alan Greenspan il governatore per ogni emergenza, e non ci è riuscito nemmeno Bernanke che della Grande Depressione conosceva ogni particolare, discorso a parte su Paul Volcker che dell’inflazione fu il grande domatore.

Ogni volta è come la prima volta, ogni volta si dice: “questa volta sarà soft landing, l’economia frenerà ma non crollerà prima di ripartire”. A corroborare queste analisi (che assomigliano più a un atto di fede che a una concreta possibilità) è l’ultima decisione della Fed che lascia immutato il Quantitative Easing, sorprendendo anche i più ottimisti, come se Bernanke volesse tappezzare di denaro tutte le piste di atterraggio del mondo, rendendo agevole l’arrivo anche alle economie più goffe.

Alla domanda “qual è il più grande hedge fund della storia?” Warren Buffett ha risposto: “facile, la Federal Reserve” e ha aggiunto“sono favorevole a un terzo mandato per Bernanke, se hai un fuoriclasse a disposizione non lo tagli fuori”. Ma il pompaggio di moneta prima poi dovrà arrestarsi e Bernanke lo sa bene, anche per questo credo che il re del Dollaro abbia deciso di abdicare. Ci si ritira quando si è in cima e non quando ormai si è affondati. La nuvola nera che Greenspan aveva passato a Bernanke, ora viene lasciata alla Yellen, difficile immaginare un lieto fine per questa storia. Niente “soft landing” anche questa volta servirà il paracadute.

FTSEMIB: attenzione attenzione, ora Roubini è diventato rialzista! “E’ l’ora di comprare azioni” ha detto l’economista intervenendo alla conferenza Inside Commodities. Per anni Roubini è stato il nostro indicatore contrarian (se lui dice “vendere” noi compriamo), e fino a oggi è stato preciso, ma questa volta potrebbe aver ragione. All’ottimismo di Roubini si aggiunge la copertina del Time che celebra il Toro, per molti si avvicina il momento dell’euforia. Per noi diventerà prudenza, attenzione Wall Street è vicina al top. Piazza Affari per fortuna ha la strada spianata, noi possiamo salire ancora, sopra 18,000 sarà allegria!

TELECOM: si potrà dire che tutto il male è cominciato con Colaninno, che ha ingozzato di debito una compagnia sana e snella. E da lì in peggio, prima Tronchetti che ha svuotato la cassa e poi la Telco che ha totalmente snobbato i piccoli azionisti. Oggi la nuova beffa, si dirà almeno Colaninno un’Opa l’ha lanciata, si è preso il bottino ma ha anche elargito a chi era in fondo alla cascata. Oggi Telefonica vuole comandare senza avere la maggioranza, sembra di essere tornati alla prima privatizzazione, quando il consorzio degli Agnelli comandava con il 6,67%. La battaglia non è finita, Telecom questa volta farà contenti tutti.

CHL: siamo solo all’inizio della grande festa, ora superiamo 0,055

TISCALI: la prossima preda? Crediamoci.
Buddy Fox
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