Settimana di borsa condizionato dal terribile terremoto che ha colpito il Giappone. Si è aggiunto, sul finire di settimana, l'acuirsi della crisi in Libia, con l'ipotesi Onu di un intervento volto a far cadere il regime di Gheddafi. Intano sui listini internazionali si sono abbattute forti vendite, specie nella prima parte della settimana quando si sono susseguite notizie provenienti dal Giappone. Poi gli indici sono stati capaci di reagire: nel Vecchio Continente Ibex e paesi noridici hanno chiuso in parità, mentre hanno sofferto Dax, Cac e Ftse Mib. Nel resto del mondo, l'azionario giapponese chiude l'ottava con circa 10 punti percentuali di perdita, mentre gli indici americani chiudono con un passivo limitato al 2%, in recupero comunque dai minimi della settimana. Tra gli emergenti segni contrastanti: positivi Russia, Cile Malaysia e Corea mentre i mercati cinesi risentono della situazione in giappone. Tra gli indici settoriali hanno recuperato limitando i danni Assicurazione, Health Care e Telecom, più resistenti Oil & Gas, Costruzioni e Industriali. Nel mercato Forex, dopo un rally lo Yen è tornato sulle posizioni di inizio settimana con un Euro che ha recuperato posizioni anche sul Dollaro Usa, raggiungendo ormai livelli critici di resistenze dinamiche. Tre le materie prime, in calo sia petrolio sia oro, mentre hanno recuperato posizioni i metalli industriali. In forte aumento la volatilità, l'indice Vix ha toccato quota 31 per poi indebolirsi e tornare in area 24.