Elenco eventi:
09.45 Italia: indice Pmi manifatturiero di gennaio, consensus 51 punti dai 50,8 precedenti
10.00 Eurozona: indice Pmi manifatturiero di gennaio, atteso invariato a 52 punti
10.30 Gran Bretagna: indice Pmi manifatturiero di gennaio, atteso a 54 punti dai 54,1 precedenti
14.30 Usa: spese personali al mese di dicembre, consensus +0,3% m/m dal +0,5% precedente
14.30 Usa: deflatore Pce al mese di dicembre; consensus +2,2% a/a dal +1,5% precedente.
14.30 Usa: redditi famiglie a dicembre, consensus +0,3% dal 0,4% precedente
16.00 Usa: Ism manifatturiero al mese di gennaio, atteso 55,6 punti dai 55,9 precedenti
18.00 Italia: immatricolazioni nuove auto a gennaio.
Il blog ha lo scopo di supportare l'investitore sui principali temi della finanza,in modo del tutto avulso da logiche di vendita
martedì, febbraio 02, 2010
lunedì, febbraio 01, 2010
La settimana appena trascorsa ha registrato una forte correzione dei principali indici azionari, sospinti in basso dalle vendite registrate dal settore tecnologico e dal calo del Nasdaq.
Le prese di profitto sono iniziate nel pomeriggio dopo la diffusione del Prodotto interno lordo, il cui dato preliminare ha evidenziato un incremento del 5,7 % nel quarto trimestre (+ 2,2% nel terzo trimestre), sopra le attese del 4,7% del mercato. A battere le attese degli analisti sono stati anche l'indice PMI di Chicago che a gennaio è salito a 61,5 punti dai 58,7 del mese precedente e l'indice di fiducia dei consumatori elaborato dall'Università di Michigan, salito a 74,4 punti dai 72,8 di dicembre a fronte di attese per un lieve incremento a 73 punti.
Nella settimana precedente hanno inciso i dati sulla disoccupazione Ue, che sale al 10%, mentre da segnale il dato sulla disoccupazione italiana rispettivamente del 8,5% più basso di 1,5% sulla media europea.
Il giorno precedente in America, la Fed lascia invariati i tassi allo 0,25% come da attese, mentre dal fronte macroeconomico, sotto le attese gli ordini dei beni duravoli + 0,3% , mentre sul fronte occupazionale i dati di giovedì scorso hanno segnato un calo di 8 mila richieste settimanali di sussidi di disocupazione, e meno 57 mila richieste continuative dei sussidi.
Dal punto di vista valutario da segnalare il rapporto Euro Dollaro che scende sui valori più bassi da 6 mesi, minimi sotto area 1,40 €.
Le prese di profitto sono iniziate nel pomeriggio dopo la diffusione del Prodotto interno lordo, il cui dato preliminare ha evidenziato un incremento del 5,7 % nel quarto trimestre (+ 2,2% nel terzo trimestre), sopra le attese del 4,7% del mercato. A battere le attese degli analisti sono stati anche l'indice PMI di Chicago che a gennaio è salito a 61,5 punti dai 58,7 del mese precedente e l'indice di fiducia dei consumatori elaborato dall'Università di Michigan, salito a 74,4 punti dai 72,8 di dicembre a fronte di attese per un lieve incremento a 73 punti.
Nella settimana precedente hanno inciso i dati sulla disoccupazione Ue, che sale al 10%, mentre da segnale il dato sulla disoccupazione italiana rispettivamente del 8,5% più basso di 1,5% sulla media europea.
Il giorno precedente in America, la Fed lascia invariati i tassi allo 0,25% come da attese, mentre dal fronte macroeconomico, sotto le attese gli ordini dei beni duravoli + 0,3% , mentre sul fronte occupazionale i dati di giovedì scorso hanno segnato un calo di 8 mila richieste settimanali di sussidi di disocupazione, e meno 57 mila richieste continuative dei sussidi.
Dal punto di vista valutario da segnalare il rapporto Euro Dollaro che scende sui valori più bassi da 6 mesi, minimi sotto area 1,40 €.
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