Settimana di borsa tutto sommato ancora positiva per i mercati azionari internazionali, anche se, a parte qualche eccezione, l'impressione è che gli indici, con la grande corsa iniziata dai minimi di marzo, ora abbiano un pò il fiatone. Il che non mette in tensione lo status del trend di medio lungo (che infatti lo storno dovuto a Giappone e Libia non ha intaccato) ma pone piuttosto l'attenzione sul breve periodo dove alcune situazioni di stress degli indicatori potrebbero portare a ripiegamenti fisiologici. L'S&P 500, infatti, si è ritrovato per diverse sedute ad accarezzare l'area dei massimi del 2011 sui livello dei 1330-1340 punti, senza però avere mai la spinta giusta per effettuare il breakout rialzista. Gli indici europei, sia quelli regionali, sia quelli dei singoli paesi, evidenziano un trend continuativo rialzista nelle ultime ottave: una pausa sarebbe utile per affrontare con più forza le resistenze statiche poste innanzi. In particolare, per l'S&P 500, il breakout di area 1330 1340 darebbe il là ad un movimento positivo confermato, una vera e propria gamba rialzista con target in area 1400. Parallelamente, sugli altri indici, si assisterebbe ad un apprezzamento dei corsi azionari, con i beta propri di ogni mercato rispetto a quello americano. Quanto alla settimana appena trascorsa, si conferma la correlazione tra trend positivo degli indici e rialzi sul cross Euro Dollaro; quest'ultimo sta violando la trend ribassista primaria e si inserisce in un contesto di confermata forza della valuta europea, pur in presenza di problematiche serie (ma forse già scontate dal mercato) sul debito sovrano (vedi Portogallo). La dinamica dei tassi di interesse ha nuovamente indebolito l'obbligazionario, anche se il movimento era stato già in gran parte anticipato negli ultimi mesi. Sul mercato delle materie prime sono risultati ancora forti oro e petrolio, con nuovi massimi di periodo, elemento che va a legarsi con le tensioni inflazionistiche già percepite dai mercati. La tonicità delle commodities rafforza in ambito settoriale comparti come la Chimica, le Risorse di Base e l'Oil & Gas. Bene, tra gli emergenti, Cina e Turchia.