lunedì, settembre 06, 2010


Settimana di positività delle borse internazionali che recuperano in maniera generalizzata. Gli incrementi oscillano tra il 3% e il 4% e arrivano dopo un mese di agosto di contrazione. Il rimbazlo è partito dalla parte bassa dell'indice americano S&P 500; sul frame weekly, infatti, tra 1030 e 1130, si sta giocando la partita per il trend dei prossimi mesi. Sulla scia delle borse americane, le borse europee chiudono la settimana in terreno positivo; da segnalare la perdita di forza dell'indice tedesco, il Dax, pur mantenendo un trend decisamente migliore rispetto ad altri indici. Soffre invece sul mercato azionario quello giapponese, spinto al ribasso dalla rivalutazione dello Yen. Tra le commodities, in laterale il greggio mentre l'oro si è riavvicinato ai suoi massimi storici. Il bund storna da quota 135, anche se non sono da escludere fiammate di recupero. Il mercato in generale attende segnali convinti ma solo il superamento di area 1130 di S&P 500 potrà dare linfa al movimento. In settimana a sostenere gli acquisti del mercato azionario hanno contribuito l'atteso report sul mercato del lavoro che se da un lato ha evidenziato un tasso di disoccupazione in rialzo al 9,6%, nel mese di agosto da 9,5% di luglio, in linea con le attese, dall'altro ha visto gli occupati nei settori non agricoli diminuire in misura inferiore alle attese: i posti persi sono stati 54.000, gli stessi del mese precedente (il dato è stato rivisto da -131.000 a -54.000 ) a fronte di attese per una contrazione di 106.000 unità. Gli indici inoltre in settimana si sono rafforzati soprattutto dopo le notizie incoraggianti giunte dall'Australia, il cui Prodotto interno lordo è risultato superiore alle attese, e dalla Cina, dove l'indice Pmi manufatturiero è tornato nel mese di agosto oltre i 50 punti, spartiacque tra contrazione ed espansione del settore.