Settimana di borsa contrastata in settimana per le borse internazionali che mantengono una struttura tecnica positiva nel trend generale, manifestando però sul breve tendenze distinte. In settimana la notizia che ha influito maggiormente sugli indici azionari è stata la decisione da parte degli Stati Uniti di estendere i tagli d'imposta introdotte dalla vecchia amministrazione Bush e di introdurne di nuove. Il fine è quello di stimolare l'economia americana nel breve a tal punto di compensarne i costi di manovra. L'indice s&P 500 si conferma infatti in settimana l'indice più forte ne è conferma la chiusura verso i massimi di periodo. La crescita rimane comunque ancora stagnante ed è ancora prematuro parlare di espansione; gli effetti di stimolo infatti sono indotti dall'esterno dalla politica monetaria e fiscale anzichè creati dai player di settore; imprese, banche, famiglie e pubblica amministrazione.
In area euro si è assistito invece ad un'ulteriore ampliamento degli spread della periferia dell'area, con l'eccezione dell'Irlanda che ha approvato nuovo budget di austerità. Gli spread rimarranno tuttavia sotto pressione per via di cospicue nuove emissione obbligazionarie nel 2011.
I mercati emergenti hanno invece sofferto in settimana, in primo luogo Turchia e India. Il primo corregge all'interno del proprio trend rialzista mentre il mercato indiano, come pure altri paesi Bric come Brasile e Cina, sta tirando il fiato ( indice Bric -4,6% ad un mese). Riscontri positivi invece per Corea, Malaysia, Messico e Sudafrica. In settimana da sottolineare il dato di inflazione cinese al 5,1% e le conseguenze che tale dato potrebbe avere a livello globale se il governo cinese decidesse di introdurre ulteriori misure restrittive per correggerlo.
Sul fronte valutario, L'Euro si è indebolito verso tutte le valute, in particolare Sterlina inglese e Franco Sivzzero. La tensione sul debito periferico ancora non riesce a trovare uno sbocco definitivo, tanto da condizionare anche il mercato obbligazionario governativo. Le scadenze più lunghe, infatti, perdono in settimana tra lo 0,60% e lo 0,70%. (allego grafico bund; la quotazione del bund hanno infatti stornato verso i primi supporti a 129 e ora si appoggia al supporto statico in area 125).