giovedì, maggio 05, 2011

Wall Street chiude in rosso; a indebolire le piazze del paese a stelle e strisce sono stati i deludenti dati macroeconomici pubblicati in giornata. E' stato, infatti, reso noto che la stima ADP sul mondo del lavoro ha evidenziato una crescita nel mese di aprile di 179 mila impieghi. Il dato è risultato inferiore alle attese degli analisti che si aspettavano un incremento di 198 mila posti di lavoro. Le piazze azionarie si sono ulteriormente indebolite giovedì sulla scia del deludente dato macro sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione; salite di 43 mila unità da 431 mila unità a 474 mila unità (le attese da parte del mercato erano fissate a 410 mila unità).

lunedì, aprile 11, 2011

Settimana di borsa tutto sommato ancora positiva per i mercati azionari internazionali, anche se, a parte qualche eccezione, l'impressione è che gli indici, con la grande corsa iniziata dai minimi di marzo, ora abbiano un pò il fiatone. Il che non mette in tensione lo status del trend di medio lungo (che infatti lo storno dovuto a Giappone e Libia non ha intaccato) ma pone piuttosto l'attenzione sul breve periodo dove alcune situazioni di stress degli indicatori potrebbero portare a ripiegamenti fisiologici. L'S&P 500, infatti, si è ritrovato per diverse sedute ad accarezzare l'area dei massimi del 2011 sui livello dei 1330-1340 punti, senza però avere mai la spinta giusta per effettuare il breakout rialzista. Gli indici europei, sia quelli regionali, sia quelli dei singoli paesi, evidenziano un trend continuativo rialzista nelle ultime ottave: una pausa sarebbe utile per affrontare con più forza le resistenze statiche poste innanzi. In particolare, per l'S&P 500, il breakout di area 1330 1340 darebbe il là ad un movimento positivo confermato, una vera e propria gamba rialzista con target in area 1400. Parallelamente, sugli altri indici, si assisterebbe ad un apprezzamento dei corsi azionari, con i beta propri di ogni mercato rispetto a quello americano. Quanto alla settimana appena trascorsa, si conferma la correlazione tra trend positivo degli indici e rialzi sul cross Euro Dollaro; quest'ultimo sta violando la trend ribassista primaria e si inserisce in un contesto di confermata forza della valuta europea, pur in presenza di problematiche serie (ma forse già scontate dal mercato) sul debito sovrano (vedi Portogallo). La dinamica dei tassi di interesse ha nuovamente indebolito l'obbligazionario, anche se il movimento era stato già in gran parte anticipato negli ultimi mesi. Sul mercato delle materie prime sono risultati ancora forti oro e petrolio, con nuovi massimi di periodo, elemento che va a legarsi con le tensioni inflazionistiche già percepite dai mercati. La tonicità delle commodities rafforza in ambito settoriale comparti come la Chimica, le Risorse di Base e l'Oil & Gas. Bene, tra gli emergenti, Cina e Turchia.

lunedì, aprile 04, 2011

Report

I rialzi azionari di questa settimana hanno portato gli indici in prossimità dei massimi toccati un mese fà, cancellando i ribassi causati dal terremoto giapponese e dalla guerra nordafricana. Sul fronte macroeconomico sono state riviste al ribasso le stime di crescita mondiale. Alla luce di queste previsioni, i primi dati macroeconomici segnalano un rallentamento dei consumi negli Stati Uniti rispetto ai dati sulla produzione, inoltre ad alimentare i dubbi sulla continuità della ripresa in atto è l'ascesa senza freno del prezzo del petrolio. Sul mercato del reddito fisso, i titoli di stato hanno perso terreno per la seconda settimana consecutiva sorpresi dal dato sull'inflazione europea e dalla forza dell'Euro, che si apprezza rispetto alle altre valute nonostante le pessime notizie dal Portogallo e dall'Irlanda (il mercato sconta per certo una stretta monetaria della Bce per il 7 aprile) . Sul mercato azionario, settimana di sovraperformance degli emergenti rispetto ai paesi sviluppati, l'imminente stretta monetaria in europa rende quindi di nuovo attraente l'investimento in emergenti. In particolare, bene gli indici americani e tra gli europei, bene il Dax tedesco, spinto all'insù dai comparti più pesanti dell'indice: industriali, chimici e risorse di base. I deludenti andamenti del settore bancario e dei finanziari (vedi Portogallo e Irlanda) hanno invece penalizzato l'indice italiano e spagnolo. Per quanto riguarda le materie prime, si segnala un rialzo del 2% in dollari; bene agricoltura e materie prime, male i metalli di base. Il tema della settimana entrate è verificare il proseguimento dei rialzi in atto e se tale movimento si rafforzerà nel medio periodo o se invece il secondo trimestre del 2011 si indebolirà sulla spinta dei dati macro e delle notizie provenienti dall'earning season statunitense. Intanto il Vix ( volatilità ) fa segnalare una riduzione tornando con forza sotto quota 20.

martedì, marzo 29, 2011

Settimana di borsa positiva per gli operatori finanziari che ritrovano fiducia dopo le sedute di tensione. Le nubi relative al terremoto in Giappone e alla crisi libica, non si sono però completamente dissolte. In particolare, in Giappone si registra una parziale fusione delle barre di combustibile usato al reattore numero due della centrale nucleare di Fukushima ed la perdita dell'acqua altamente radiottiva contaminata dalle barre. In Libia invece gli insorti hanno annunciato la conquista della città natale di Gheddafi. Inoltre in settimana si sono anche diffusi nuovi timori sulla tenuta del debito portoghese. Gli indici sono stati comunque capaci di registrare performance positive consistenti: nel Vecchio Continente tutte le performance sono state sopra i tra punti percentuali: in particolare Francia e Germania hanno registrato incrementi del 4,19% e del 4,10%. Buone i risultati anche degli altri paesi sviluppati giudati dal 2,91% del Giappone. Anche tra gli emergenti segni positivi generalizzati, dove si distinguono in particolare il Cile (6,47%) che sembra aver interrotto la prolungata fase correttiva, ma anche la Cina (4,74%) e soprattutto India (5,13%). Ancora debole la Turchia, che segna un più modesto 0,90%. Nel mercato Forex, l'Euro rimane forte nonostante le pressioni provenienti dalla situazione portoghese. Tra le commodities, positivi sia petrolio sia oro, dopo i cali della settimana scorsa. In diminuzione, invece, la volatilità dopo il forte aumento registrato nella settimana precedente.

lunedì, marzo 21, 2011

Settimana di borsa condizionato dal terribile terremoto che ha colpito il Giappone. Si è aggiunto, sul finire di settimana, l'acuirsi della crisi in Libia, con l'ipotesi Onu di un intervento volto a far cadere il regime di Gheddafi. Intano sui listini internazionali si sono abbattute forti vendite, specie nella prima parte della settimana quando si sono susseguite notizie provenienti dal Giappone. Poi gli indici sono stati capaci di reagire: nel Vecchio Continente Ibex e paesi noridici hanno chiuso in parità, mentre hanno sofferto Dax, Cac e Ftse Mib. Nel resto del mondo, l'azionario giapponese chiude l'ottava con circa 10 punti percentuali di perdita, mentre gli indici americani chiudono con un passivo limitato al 2%, in recupero comunque dai minimi della settimana. Tra gli emergenti segni contrastanti: positivi Russia, Cile Malaysia e Corea mentre i mercati cinesi risentono della situazione in giappone. Tra gli indici settoriali hanno recuperato limitando i danni Assicurazione, Health Care e Telecom, più resistenti Oil & Gas, Costruzioni e Industriali. Nel mercato Forex, dopo un rally lo Yen è tornato sulle posizioni di inizio settimana con un Euro che ha recuperato posizioni anche sul Dollaro Usa, raggiungendo ormai livelli critici di resistenze dinamiche. Tre le materie prime, in calo sia petrolio sia oro, mentre hanno recuperato posizioni i metalli industriali. In forte aumento la volatilità, l'indice Vix ha toccato quota 31 per poi indebolirsi e tornare in area 24.

lunedì, marzo 14, 2011


Settimana di borsa caratterizzata da segni meno sui mercati azionari internazionali che non riescono a trovare la forza che ha caratterizzato le prime settimane di gennaio. Il precipitare degli eventi in nord Africa, il caro prezzi delle materie prime e la discesa del Dollaro e ora, anche l'impatto economico del terremoto in Giappone, stanno apportando tensione al mercato che si trova in situazioni di incertezza.
Nel mercato americano l'S&P 500, nell'ultima settimana recupera sul finale il supporto a 1300 punti migliorandone l'impostazione. Nel Vecchio Continente a differenza dell'America gli indici principali hanno registrato una maggiore debolezza. Il tema della settimana entrante sarà quindi di verificare quale dei mercati darà la direzione al trend, se quello americano improntato maggiormente al rialzo rispetto a quello ribassista europeo. Rimangono inoltre deboli i mercati emergenti, che fanno registrare cadute fino ai 4 punti percentuali di Cina e Corea. Da inizio anno questi mercati stanno decisamente mostrando una perdita di forza relativa. In recupero solo la Turchia. In tema di comparti settoriali, molto colpiti quelli legati alle risorse di base mentre hanno tenuto le posizioni solo Food e Telecom. Sul fronte valutario, l'Euro ha manifestato la medesima tendenza di deprezzamento verso la generalità delle valute: il cambio verso il Dollaro ormai è giunto in area 1,40/1,41. L'obbligazionario, grazie alle difficoltà dell'equity, recupera qualche posizione: le scadenze lunghe arrivano a guadagnare fino a 50 bps.

venerdì, febbraio 11, 2011



La settimana appena conclusa è stata caratterizzata dalla debolezza dei paesi emergenti che fino ad oggi avevano retto meglio l'urto della correzione che interessa l'area; i mercati dell'area rimangono condizionati dalle notizie sull'inflazione. Gli indici che registrano le maggiori perdite in settimana sono quello cinese, quello coreano e infine quello russo; quest'ultimo dovuto all'indebolimento del prezzo del petrolio. Raggiungono nuovi massimi invece gli indici americani; in particolare il Nasdaq che si trova ora sui livelli del 2007, azzerando completamente la crisi. Anche in Europa in settimana gli indici trovano vigore, in particolare da segnalare il Dax che riesce a superare la resistenza a 7200 punti con la miglior performance tra i mercati del Vecchio Continente. Alla base di questo movimento vi sono un crescente ottimismo sulla crescita, mentre i prezzi del debito pubblico calano lentamente ma in modo costante. In Europa, in calo solo la Spagna e i paesi nordici, quest'ultimi indeboliti dalla debacle di Nokia. Tra i comparti settoriali, si conferma la tendenza alla normalizzazione nei rapporti di forza relativa: ritrovano forza chimici, industriali e auto.Debole invece, come detto, il petrolio. In ambito Forex, l'Euro guadagna posizioni su Franco e Yen, nonostante tra i Cds di stati e banche si segnala qualche incremento. Continua a scendere il Bund, il mercato obbligazionario rimane decisamente debole.

lunedì, gennaio 24, 2011


Settimana di correzione per gli indici azionari. L'Eurostoxx 50 torna a ritestare i 3000 punti per poi ritracciare, l'impostazione dell'indice rimane comunque sostanzialmente invariata. Prende una pausa invece l'indice tedesco Dax dopo un rialzo durato per tutto il 2010, che ha visto l'indice superare i massimi a 6.300 punti. Nella settimana appena trascorsa sono giunti segnali positivi a livello macro; i dati di attività economica hanno evidenziato il nuovo massimo storico per l'indice Ifo Tedesco. Bene il dato del Pil cinese del quarto trimestre, mentre rassicurano le notizie derivanti dall'america con il dato sui sussidi alla disoccupazione settimanali a 404.000. In settimana l'elemento di maggior interesse è stata una decisa rotazione settoriale dei comparti azionari. In Europa a beneficiarne sono, come la settimana precedente, i titoli bancari e assicurativi, che ritrovano vigore interrompendo il trend ribassista che li ha contraddistinti per tutto il 2010. Ne hanno fatto le spese quindi i settori azionari a più alta forza relativa nell'ultimo anno; Chimica, Materiali di base, Beni per la Casa e la Persona, Industriali. Questa rotazione settoriale ha di conseguenza favorito gli indici europei con un maggior peso di titoli bancari e finanziari come Ftse Mib e Ibex, mentre il Dax ha chiuso in rosso prendendosi una pausa dopo il prolungato rialzo. Anche sul mercato americano ha visto un cambiamento di settori; i titoli tecnologici e quelli a media- piccola capitalizzazione stanno perdendo forza relativa rispetto al mercato. Gli indici azionari in conclusione rimangono ancora con un'impostazione positiva, seppure siano prossimi ad importanti livelli di resistenza (1300 per l's&P 500 e 7200 per il Dax). Ritracciano in settimana perdendo forza tutti i mercati azionari emergenti eccetto l'India che realizza una performance positiva, dopo però settimane di debolezza. I mercati obbligazionari emergenti risentono negativamente del surriscaldamento delle relative economie; in settimana Brasile e Polonia hanno infatti aumentato i tassi ufficiali. In ambito cambi, infine, l'Euro recupera su quasi tutte le valute grazie al buon andamento del comparto finanziario e all'allentamento della crisi europea.

lunedì, gennaio 17, 2011


La settimana appena trascorsa si è aperta con le stesse incognite della precedente e con gli indici internazionali piuttosto deboli. Una decisa sterzata è arrivata con le notizie riguardanti il buon successo delle aste dei titoli di stato portoghesi, guidati dagli acquisti della Bce, elemento che ha riportato gli indici in territorio positivo. Sui mercati azionari, settimana positiva di rialzo dei principali indici, su dati economici migliori delle attese. La stagione degli utili statunitensi del quarto trimestre sta confermando il trend di crescita di utili e fatturato. Forte rialzo in settimana per i mercati azionari europei del settore bancario e finanziario e quindi per i panieri europei ad alto contenuto finanziario (Ftse Mib, Ibex), mentre hanno sottoperformato i settori europei più difensivi. Emergenti in generale recupero anche se non manca qualche segno meno (come India e Turchia). In campo valutario, si conferma la correlazione tra borse ed andamento dell'Euro: questa settimana la valuta europea recupera sulla generalità dei cross. L'euro si è rafforzato inoltre per via di timori inflazionistici e dalla possibilità di un aumento dei tassi di interesse da parte della Bce.

La minaccia inflazionistica sembra essere sempre più realistica anche per i paesi emergenti. Le banche centrali potrebbero essere costrette a rivedere la propria politica monetaria attraverso il rialzo dei tassi di interesse e la rivalutazione dei cambi. Questo ovviamente causerebbe un freno alla crescita.

In conclusione l'andamento degli indici azionari in settimana ha rafforzato gli indici più deboli mentre ha consolidato quelli più forti, rimane anche rialzista il trend di medio periodo. Restano alti i livelli di ipercomprato e la possibilità di storni o correzioni.

Indice Vix: è ormai sul supporto fondamentale a quota 16, in un contesto di downtrend pronunciato. Sono possibili correzioni e aumenti di volatilità sui mercati azionari nelle prossime sedute

lunedì, gennaio 10, 2011

Settimana di rientro...


Settimana di rientro dalle festività che ripropone interessanti temi per le varie asset class. Il 2011 si è aperto su una nota positiva, con dati economici più forti del previsto, azioni in rialzo ed obbligazioni in ripiegamento. Tra gli indici azionari del Vecchio Continente troviamo segni più per Dax, Cac, Ftse e persino Ftse Mib, quest'ultimo grazie alla componente "Oil" del paniere; in calo pesante solo l'indice spagnolo. Gli indicatori sono in forte ipercomprato per cui molto probabilmente sono possibili sull'azionario dei ribassi per fare uscire gli indicatori da questa fase. Gli spread dei paesi periferici di Eurolandia hanno subito l'ennesimo allargamento, anche se Spagna e Portogallo hanno comunicato di essere in grado di centrare gli obiettivi di deficit per il 2010. Nonostante questo, i credit default swap sui debiti pubblici dei paesi europei periferici sembrano mostrare che il mercato prevede un peggioramento della situazione in essere. Ne è conferma l'aumento degli spread dei titoli del debito bancario area euro senior e la caduta dell'Euro rispetto le principali valute.

Le materie prime sono risultate in calo di circa il 2% questa settimana, su timori che la stretta monetaria in atto in Cina possa determinare un calo della domanda. Anche le voci di regolamentazione per impedire a singoli operatori di detenere rilevanti quote dello stock di materie prime presso le borse merci a contribuito al ridimensionamento delle quotazioni.
Grafico Euro vs Franco Svizzero: il cross eur/chf fa registrare nuovi minimi, la debolezza dell'euro è determinata dall'incertezza sul debito pubblico dei paesi periferici di Eurolandia.