I rialzi azionari di questa settimana hanno portato gli indici in prossimità dei massimi toccati un mese fà, cancellando i ribassi causati dal terremoto giapponese e dalla guerra nordafricana. Sul fronte macroeconomico sono state riviste al ribasso le stime di crescita mondiale. Alla luce di queste previsioni, i primi dati macroeconomici segnalano un rallentamento dei consumi negli Stati Uniti rispetto ai dati sulla produzione, inoltre ad alimentare i dubbi sulla continuità della ripresa in atto è l'ascesa senza freno del prezzo del petrolio. Sul mercato del reddito fisso, i titoli di stato hanno perso terreno per la seconda settimana consecutiva sorpresi dal dato sull'inflazione europea e dalla forza dell'Euro, che si apprezza rispetto alle altre valute nonostante le pessime notizie dal Portogallo e dall'Irlanda (il mercato sconta per certo una stretta monetaria della Bce per il 7 aprile) . Sul mercato azionario, settimana di sovraperformance degli emergenti rispetto ai paesi sviluppati, l'imminente stretta monetaria in europa rende quindi di nuovo attraente l'investimento in emergenti. In particolare, bene gli indici americani e tra gli europei, bene il Dax tedesco, spinto all'insù dai comparti più pesanti dell'indice: industriali, chimici e risorse di base. I deludenti andamenti del settore bancario e dei finanziari (vedi Portogallo e Irlanda) hanno invece penalizzato l'indice italiano e spagnolo. Per quanto riguarda le materie prime, si segnala un rialzo del 2% in dollari; bene agricoltura e materie prime, male i metalli di base. Il tema della settimana entrate è verificare il proseguimento dei rialzi in atto e se tale movimento si rafforzerà nel medio periodo o se invece il secondo trimestre del 2011 si indebolirà sulla spinta dei dati macro e delle notizie provenienti dall'earning season statunitense. Intanto il Vix ( volatilità ) fa segnalare una riduzione tornando con forza sotto quota 20.