Nella settimana appena trascorsa, i segni meno hanno prevalso su tutti i mercati e gli indici, nemmeno l'approvazione del piano di salvataggio ha dato sostegno ai listini americani, in Europa invece le chiusure sono state in recupero, ma il trend rimane ancora debole.
Crollano Euro e Petrolio, mentre restano a galla i preziosi, l'Euribor invece schizza all'insù a causa delle tensioni sullo stato del credito.La crisi finanziaria si sente anche nei valori di cambio tra valute, lo sgonfiarsi delle operazioni di carry trade, e la conseguente rivalutazione dello yen, indica che i dealers, che si erano indebitati a costo basso a Tokyo per investire in Paesi che affrivano rendimenti più alti hanno riportato i capitali in Giappone.Il crollo inoltre del mercato azionario continua ad alimentare la fuga dai fondi comuni, pressando ulteriormente al ribasso le quotazione dei titoli.
Il trend di lungo rimane quindi ribassista, con massimi e minimi decrescenti, mentre il trend di breve è in pieno trend ribassista, con gli indicatori in netto ipervenduto.