Chiusura di settimana da dimenticare a Wall Street dove venerdì si è assistito ad un prepotente ritorno delle vendite. A pesare sui listini sono stati i dati sostanzialmente negativi giunti dal mercato del lavoro: se infatti il tasso di disoccupazione a maggio è sceso del 9,7% dal 9,9% del mese precedente, sorprendendo gli analisti che si attendevano un calo più contenuto, al 9,8%, hanno deluso le indicazione sull'occupazione nei settori non agricoli, dove i posti creati a maggio sono stati pari a 431.000, ben al di sotto delle 500.000 unità del consensus. L'accelerazione alle vendite venerdì è stata inoltre causata dall'indebolimento dell'euro, complici due notizie bomba; i debiti degli stati e la fragilità dei conti delle banche. Le notizie secondo cui anche l'Ungheria avrebbe problemi di sostenibilità finanziaria al pari o quasi della Grecia ha messo in allarme tutti gli operatori, sia per l'ormai famoso concetto di "contagio", sia per le ripercussioni sugli istituti finanziari che hanno una esposizione su quel mercato. Hanno inoltre inciso sulle vendite le novità riguardanti una banca europea (Sociètè Gènerale): l'istituto francese avrebbe sofferenze cospicue nell'ambito della divisione derivati.
In settimana tra le notizie di un certo rilievo, da sottolineare le dichiarazioni da parte della BCE circa la necessità delle banche europee di apportare delle operazioni di ricapitalizzazione per poter affrontare un probabile aumento delle svalutazioni (stima 90 miliardi nel 2010, 100 miliardi nel 2011).Volatilità in crescita il Vix oscilla intorno ai 30-35,50 punti.
Per quanto riguarda gli indici un richiamo alla cautela è d'obbligo, in particolare:
Per quanto riguarda l'Eurostoxx50, l'indice ha mostrato un primo allarme per una inversione di trend da laterale a ribassista, senza però confermarlo.
L'S&P 500 non ha ancora dato nessun allarme di inversione di trend, ma ha continuato nell'ultima settimana a ritestare il minimo precedente senza violarlo. Rimane quindi ancora da capire il trend in atto, per ora rimane rialzista.
Il Nasdaq, ha una situazione migliore all'S&P500, ricordiamo che l'indice l'anno scorso ha trainato i listini al rialzo. Per ora il trend rimane rialzista, minimo superiore a quello precedente.
Il Dax, l'indice più rappresentativo dell'area euro rimane rialzista, da vedere come la crisi ungherese possa influire sulla forza dell'indice tedesco.
Ftse Mib rimane ancora molto debole, affossato dai bancari, per quanto riguarda il trend in atto, l'indice si appoggia al supporto di una figura ad espansione senza violarla.