mercoledì, dicembre 22, 2010


Il titolo ha toccato i 47 euro per cinque volte ritornando indietro, mostra una figura ad accumulazione posizionarsi long alla rottura delle resistenza a 47 euro, occhio ai falsi segnali!molto importante vedere i volumi

Settimana di borsa che conferma le difficoltà europee in tema di debito pubblico governativo. Tra le asset class di investimento si sono registrate forti diminuzioni dei prezzi dei titoli di stato a causa della crisi dei paesi europei che sembra ora allargarsi anche verso Francia e Germania: ne è evidenza il ribasso del bund tedesco. In questo contesto di incertezza, gli investitori visto i rialzi dell'azionario delle ultime settimane sembrano spinti verso attivi più rischiosi. Tra questi selezionando i settori meno indebitati, come l'azionario industriale. I titoli invece bancari e assicurativi, avendo in bilancio quantità elevate di titoli di stato rimangono sfavoriti dagli investitori. La situazione dei mercati appare ancora statica con gli indici azionari occidentali vicini ai massimi del 2010 ( Dax, s&P 500, nordici), mentre gli emergenti stanno tirando ancora il fiato, dopo il surriscaldamento degli ultimi mesi. Sul mercato dei cambi dopo il rally di inzio anno, il dollaro sta terminando il 2010 in ribasso del 3% rispetto alle principali valute. Molto probabile che l'andamento del biglietto verde possa continuare in modo erratico, con ampie oscillazioni indotte dai deficit fiscali negli Stati Uniti e dalla debolezza dell'Europa perifierica. Tra le commodities da segnalare la fase di consolidamento dell'oro. Ancora in ripiegamento gli indici obbligazionari, anche emergenti. Ripiega verso i minimi di periodo il Vix, elemento da non trascurare in quanto le probabilità di una fase correttiva di breve diventano piuttosto elevate. Allego grafico Vix : l'indice si appoggia a quota 16, in un contesto ribassista, potrebbe preludere a improvvisi aumenti di volatilità.

lunedì, dicembre 13, 2010


Settimana di borsa contrastata in settimana per le borse internazionali che mantengono una struttura tecnica positiva nel trend generale, manifestando però sul breve tendenze distinte. In settimana la notizia che ha influito maggiormente sugli indici azionari è stata la decisione da parte degli Stati Uniti di estendere i tagli d'imposta introdotte dalla vecchia amministrazione Bush e di introdurne di nuove. Il fine è quello di stimolare l'economia americana nel breve a tal punto di compensarne i costi di manovra. L'indice s&P 500 si conferma infatti in settimana l'indice più forte ne è conferma la chiusura verso i massimi di periodo. La crescita rimane comunque ancora stagnante ed è ancora prematuro parlare di espansione; gli effetti di stimolo infatti sono indotti dall'esterno dalla politica monetaria e fiscale anzichè creati dai player di settore; imprese, banche, famiglie e pubblica amministrazione.

In area euro si è assistito invece ad un'ulteriore ampliamento degli spread della periferia dell'area, con l'eccezione dell'Irlanda che ha approvato nuovo budget di austerità. Gli spread rimarranno tuttavia sotto pressione per via di cospicue nuove emissione obbligazionarie nel 2011.

I mercati emergenti hanno invece sofferto in settimana, in primo luogo Turchia e India. Il primo corregge all'interno del proprio trend rialzista mentre il mercato indiano, come pure altri paesi Bric come Brasile e Cina, sta tirando il fiato ( indice Bric -4,6% ad un mese). Riscontri positivi invece per Corea, Malaysia, Messico e Sudafrica. In settimana da sottolineare il dato di inflazione cinese al 5,1% e le conseguenze che tale dato potrebbe avere a livello globale se il governo cinese decidesse di introdurre ulteriori misure restrittive per correggerlo.

Sul fronte valutario, L'Euro si è indebolito verso tutte le valute, in particolare Sterlina inglese e Franco Sivzzero. La tensione sul debito periferico ancora non riesce a trovare uno sbocco definitivo, tanto da condizionare anche il mercato obbligazionario governativo. Le scadenze più lunghe, infatti, perdono in settimana tra lo 0,60% e lo 0,70%. (allego grafico bund; la quotazione del bund hanno infatti stornato verso i primi supporti a 129 e ora si appoggia al supporto statico in area 125).

lunedì, dicembre 06, 2010

Settimana tonica


Settimana di borsa tonica con recuperi su tutte le borse internazionali. Gli indici si portano di nuovo vicino ai massimi di breve. L'S&P 500 chiude la settimana sui massimi annuali in area 1220, nonostante il dato sull'occupazione americana che rimane preoccupante . Il bilancio settimanale rimane quindi positivo per azioni e materie prime, mentre negativo per le obbligazioni. Il mercato obbligazionario della zona periferica europea continua a registrare forti tensioni per l'indecisione dei paesi membri sulla politica di salvataggio da attuare verso i paesi dell'area euro in crisi. Bene in settimana l'asta di titoli pubblici spagnoli. Le tensioni, tuttavia, sul mercato obbligazionario europeo non sono finite. Bisogna aspettare le prossime pesanti scadenze di rimborso dei titoli di stato spagnoli e portaghesi per sciogliere la prognosi sullo stato di salute delle rispettive economie.

Sul mercato azionario, bene il Dax che chiude molto vicino ai massimi del 2010, trainato dai settori che, anche in ambito europeo si confermano come i più forti (Industriali, Chimica, Auto, Beni per la casa e la persona). Rimangono sottoperformanti, invece, bancari, assicurativi, utilities e telecom. Il loro andamento ribassista si riflette sulla minor performance di indici come Ibax e Ftse Mib a forte contenuto finanziario, penalizzati anche dall'aumento del rischio paese.

Riguardo le materie prime, settimane caratterizzata da robusti rialzi, dopo la correzione di metà novembre (sia energetiche, sia metalli preziosi) . Le quotazioni sono sostenute dalla domanda crescenti dei paesi emergenti. Ancora debole il Bund, ormai giunto comuque a supporti di discreta valenza.

Focus sul Ftse Mib; l'indice mantiene una bassa forza relativa rispetto all'azionario europeo. L'indice già da tempo sta facendo registrare massimi decrescenti. Pericolosamente vicino si supporti di area 19800 e sotto la trendline rialzista di medio periodo, rotta la scorsa settimana. (vedi grafico)

lunedì, novembre 22, 2010


La scorsa settimana ci sono stati dei risvolti contrastanti per gli indici internazionali. La correzione di mercato è stata innescata da Cina e dai paesi periferici dell'area Euro. Il mercato ha visto alternarsi fasi positive a correzione più o meno marcate; nel complesso però non è cambiato il quadro tecnico in maniera significativa. Una correzione fisiologica quindi, giustificata da un rialzo che dura ininterottamente da dieci settimane. Tra i mercati più profittevoli, si evidenzia, una volta tanto, il Nikkei, capace di recuperare posizioni fin tanto da tornare sopra 10000 punti. Il Dax, invece, conferma la sua forza facendo segnare il miglior rendimento tra i mercati europei; quello peggiore, invece, spetta all'Italia. Il motivo è da ricercare nella debolezza del settore bancario italiano, il settore in settimana infatti registra un -1,6%.

Sul mercato obbligazionario, settimana di nuovi ribassi dei prezzi soprattutto in Europa sulla scia della crisi irlandese. Riamane ancora da vedere che ripercussioni avrà la crisi Irlandese soprattutto sui paesi più deboli, Spagna e Portagallo in primis.I due paesi non risultano così vulnerabili quanto l'Irlanda il cui sistema bancario ha di recente aumentato la propria dipendenza dalla Banca Centrale europea.

Anche le materie prime hanno ceduto terreno questa settimana sempre in risposta alla stretta monetaria cinese (che ha aumentato di mezzo punto il coefficiente di riserva obbligatoria per le banche), il loro andamento sarà quindi molto influenzato dalla capacità della Cina di poter frenare le spire inflazionistiche senza compromettere la crescita economica. In settimana anche oro e petrolio si sono mossi in correzione.

lunedì, novembre 15, 2010


Settimana di borsa negativa per quasi tutte le borse internazionali, sia quelle dei paesi sviluppati sia quelle emergenti. In particolare in Europa hanno sofferto ancora il Ftse Mib e il Cac, mentre solo la Germania ha limitato i danni.Le ricorrenti crisi tra i paesi membri dell'Unione monetaria europea stanno spingendo i paesi più solidi come la Germania, a richiedere la creazione di un meccanismo permanente di risoluzione delle tensioni finanziarie. La settimana ha visto ampi allargamenti degli spread, con un recupero finale sulle voci d'accesso dell'Irlanda ai fondi d'emergenza; questo ha causato una caduta degli indici obbligazionari. Sui mercati azionari gli indici americani hanno fatto segnare un 2% di perdite, ma sono state superiori le perdite dei paesi emergenti, tra cui spicca il Brasile, India e Cina. Quest'ultima mostra una situazione di surriscaldamento congiunturale, che ha prodotto il recente rialzo dell'inflazione (giunta al 4,4% ) . Importanti repercussioni sull'economia globale deriverà dal modo in cui Pechino gestirà questo surriscaldamento, se utilizzerà strumenti che vanno a rallentare la crescita o se interverrà con altri strumenti per allentare la pressione.

A livello settoriale si sono mantenuti positivi solo il comparto Auto e quello dei Beni per la casa e la persona, ma hanno limitato le perdite anche gli Industriali. Segni meno per gli Assicurativi, i Materiali da Costruzione e per il Settore Volo.

Sul mercato dei cambi, l'incertezza sui tempi d'accesso dell'Irlanda ai fondi di emergenza ha visto recuperare tutti i cross verso l'Euro, con il Dollaro che recupera quasi il 3%.

Questa settimana l'attenzione sarà rivolta alla tenuta del trend di breve dell'S&P 500, e all'ipotesi che una sua violazione potrebbe generare effetti correttivi nel breve. Il trend di medio e lungo rimane comunque positivo. In forte correzione anche le materie prime, anche se l'apprezzamento del dollaro ha attenuto in senso contrario le perdite, il motivo dello storno è da ricercare nella Cina e nella politica di raffreddamento della sua economia, essendo essa stessa la principale fonte di domanda di materie prime a livello globale.

lunedì, novembre 08, 2010


Settimana di borsa molto positiva per i listini internazionali che si rinforzano sulle notizie provenienti dagli USA; dalla monovra annunciata dalla Fed, dalle elezioni di midterm, e dai dati di crescita più forti delle attese. Questi tre eventi hanno prodotto effetti positivi per i prezzi degli assets sia per l'azionario sia per l'obbligazionario governativo. Riguardo all'esito elettorale, la vittoria dei Repubblicani rende più probabile concessioni della Casa bianca alle imprese. Riguardo la nuava fase di easing quantitativo (immissione di circa 900 miliardi di dollari fino alla fine di giugno 2011) spinge a spostare i propri asset dall'obbligazionario (meno attraente in un'ottica di lungo termine sia per la minore remuneratività che per l'accresciuto rischio di inflazione) all'azionario.Riguardo l'ultimo elemento, i dati di crescita oltre le attese fanno propendere a una visione rialzista del corrente trimestre.

Nella settimana appena trascorsa le cattive notizie sono arrivate invece dall'Europa, con l'aumento del premio per il rischio del debito dell'area Euro, in particolare quello irlandese. Questo ha comportato nell'area euro ad un indebolimento del settore finanziario e degli indici ad alto contenuto finanziario, come Ftse Mib e Ibex, con vendite generalizzate, mentre ha premiato i settori ciclici come Basic Materials e Chimici. In ambito settoriale deboli Retail, Banche, Tecnologici e Utilities. L'ottima performance dei titoli del comparto dei materiali di basi va di pari passo con l'eccellente andamento di tutti gli indici emergenti, e del deprezzamento del dollaro. In ambito valutario, l'Euro mostra ancora forza verso il Dollaro USA e le altre valute, ma è chiaramente frenato dai problemi irlandesi; si apprezza rispetto all'Euro il Franco Svizzero (vedi grafico)

martedì, novembre 02, 2010

Settimana di borsa più volatile rispetto alle precedenti, con i mercati azionari internazionali che ritracciano sia per prese di profitto sia per il riaffaciarsi di nuovi timori per il comparto bancario globale. Per l'area Euro ritracciano con maggior forza Spagna e Regno Unito mentre fanno meglio Germania e Italia. Male il Giappone che mostra una maggior debolezza rispetto a tutti gli indici. Per i mercati emergenti segno più per il Messico e Malesia, mentre ritraccia pesantemente Turchia, la peggiore, dopo Brasile e India. America chiude la settimane leggermente in positivo. Bene l' S&p 500 che rimane rialzista nel breve dopo il superamento di area 1130 e il raggiungimento del primo obiettivo a 1170, ora punta verso i massimi del 2010 a 1220. Nasdaq e Dow Jones prossimi alle resistenze. Per l'indice più rappresentativo europeo, il Dax, continua la sua risalita dopo il superamento delle resistenze poste a 6300 punti. L'indice italiano rimane ancora ribassista nel medio periodo, mentre laterale nel breve. Per i settoriali area euro, prende forza il settore telecommunicazione e utilities, mentre perdono posizioni i titoli ciclici ; industriali, tecnologici e materiali in testa. Tra le valute da segnalare il recupero della sterlina sull'euro e il continuo apprezzamento in settimana dello yen. Bund : quotazione che dopo l'impennata in area 133 (resistenza) storna verso 128-129, supporto valente. Indicatori che escono dall'ipercomprato.

lunedì, ottobre 25, 2010


Dopo sei settimane di forti acquisti di asset rischiosi, il mercato in settimana si prende una pausa per consolidare i rialzi registrati.

Nel mercato azionario spicca l'indice tedesco Dax, di nuovo confermatosi come mercato ad alta forza relativa. Recupera anche la borsa Italiana sulla scia della buona performance del settore bancario.

Rimane poco mosso invece il mercato americano, mentre quello giapponese rimane senza spunti di rilievo. Si fermano anche i mercati emergenti in settimana tranne la Russia. Si conferma invece molto tonico l'indice azionario Turco.

Tra i settoriali europei, i maggiori rialzi in settimana sono stati il comparto auto, quello delle bevande e della chimica, mentre i maggiori ribassi sono stati registrati nei titoli farmaceutici, quelli dei media e delle telecomunicazioni. Nel mercato forex, l'Euro continua a segnalare la propria forza, in particolare verso Franco Svizzero e Sterlina Britannica. Deboli in genere le materie prime, con l'oro e i preziosi che stornano dopo settimane di rialzi. Le prospettive restono però favorevoli, per effetto della domanda dei paesi emergenti prevista nei prossimi mesi, e in alcuni casi per lo squilibrio previsto tra domanda e produzione, ma l'indebolimento della produzione globale nel quarto trimestre potrebbe agire da freno alle quotazioni.

I mercati rimangono in attesa del FOMC del 3 novembre in cui sarà più chiara la manovra che la Fed ha intenzione di intraprendere per contrastare un eventuale rallentamento economico e il pericolo deflazione. Se la Fed dichiarasse di voler proseguire il proprio obbiettivo di politica macroeconomica di stabilità dei prezzi e piena occupazione, allora, gli attivi più rischiosi ed obbligazioni high yield sarebbe favoriti dagli investitori.
Grafico Baltic Dry Index

lunedì, ottobre 18, 2010


Settimana dominata dal discorso di Ben Bernanke alla Fed di Boston sulle manovre che la banca centrale americana intende intraprendere per contrastare eventuali rischi deflazionistici. Il mercato rimane incerto non riuscendo a prevedere quale rischio si dovrà affrontare nei prossimi anni se un periodo di deflazione o di inflazione. Il rally dei Treasuries legati all'inflazione mostra il fatto che la Fed tenterà attraverso la prossima manovra di easing quantitativo, di aumentare l'inflazione. L'aumento della liquidità attuato attraverso il riacquisto di titoli di stato ha l'obiettivo di attuare una politica monetaria espansiva finalizzata a sostenere la crescita economica. L' "effetto ricchezza" si genererà dapprima nei mercati finanziari con la speranze di indurre successivamente a stimolare consumi e investimenti nell'economia reale. Queste possibili manovre hanno spinto sull'acceleratore i mercati azionari nella scorsa settimana, ma attenzione alle possibili ripercussioni sulla parte obbligazionaria, soprattutto sui titoli a più lunga scadenza.La seduta di mercoledì, in particolare, ha visto molti indici rompere importanti resistenze; un esempio la rottura del Dax di quota 6300 . Anche l'indice cinese è pronto a rompere la resistenza che lo ha bloccato a partire da metà dello scorso anno. Per il mercato valutario il dollaro continua a deprezzarsi: il movimento sembra per ora confermare che gli Stati Uniti continueranno ad indebolire il dollaro rispetto alle valute del resto del mondo. Sterlina rimane stabile. Ancora forti le materie prime, non solo tutti i metalli preziosi ma anche il comparto di quelli industriali. Da segnalare l'andamento dell'oro che ha toccato il prezzo record di 1381 dollari l'oncia prima di correggere; l'andamento di apprezzamento è stato sostenuto dalla possibilità di un forte aumento delle aspettative inflazionistiche. Anche il petrolio conferma il proprio movimento rialzista, spinto dal deprezzamento del dollaro ma anche da attese di forte incremento della domanda da parte dei paesi emergenti.

lunedì, ottobre 11, 2010


Nel corso della settimana è proseguito il movimento di rivalutazione di tutti i mercati spinti al rialzo dagli interventi messi a segno dalle banche centrali volti a sostenere la crescita economica. Questa situazione ha ridotto il rischio di ribasso dei mercati, aumentandone il potenziale rialzista di breve termine, nonostante i dati macroeconomici mostrino ancora una certa debolezza ( la stima Adp ha evidenziato infatti la perdita di 39.000 posti di lavoro a settembre in america deludendo le previsioni degli analisti che si attendevano invece la creazione di 20.000 posti). In settimana inoltre il rialzo del petrolio e quello generalizzato di tutte le commodities ha spinto all'insù tutti i mercati ricchi di materie prime. Per i mercati bene alcuni emergenti (Corea, India, Malaysia, Turchia) che segnano nuovi massimi di periodo, mentre il Brasile si avvicina al massimo precedente. Nella settimana appena chiusa il movimento al rialzo ha coinvolto anche le borse del Vecchio continente, confermando il Dax come mercato con la migliore impostazione tecnica e di trend. Molto importante per il perseguimento del trend la rottura della resistenza a 6300 punti. Tra i settoriali molto bene in Europa il settore Auto, Chimico, e Materiali di base, in coda invece rimane il settore Bancario, Assicurativo e Utilities.

Nelle valute, continua il rally dell'Euro verso Dollaro e Sterlina, avvicinandosi alle trendline ribassiste di lungo. La forza della valuta europea vanifica i rialzi per l'investitore europeo di materie prime e bond emergenti il cui andamento rialzista è visibile dal grafico allegato.

lunedì, ottobre 04, 2010


La settimana appena conclusa è stata caratterizzata da due temi principali: nel primo si sono rafforzati i timori sulla sostenibilità del debito dell'area Euro (Portogallo, Spagna e soprattutto Irlanda), dall'altro le buone notizie rinvenienti dall'economia americana che evidenzia una situazione positiva ( le nuove richieste di sussidi di disoccupazione nell'ultima settimana sono scese a 453.000 unità, in misura superiore alle previsioni degli analisti che si attendevano un calo più contenuto, a 458.000 unità, migliori delle attese anche il Prodotto interno lordo, la cui lettura definitiva relativa al secondo trimestre a evidenziato un incremento dell'1,7%, superiore al consensus che era per una conferma del dato preliminare, a 1,6%, l'indice Chicago Pmi che a settembre è salito a 60,4 punti dai 56,7 del mese precedente, sorprendendo gli analisti che si attendevano un calo a 56 punti).

In settimana le preoccupazioni sui debiti sovrani dell'area Euro non sembrano tuttavia contrastare il rafforzamento dell'Euro, che recupera terreno verso la qualità totale delle valute.

Le preoccupazioni invece si sono fatte sentire sull'azionario europeo; (il dato peggiore l'ha segnato la Spagna con -2,83% , Francia -2.11% ). Bene invece l'azionario dei paesi emergenti con l'ottima performance del Brasile +3.82% seguito dal South Africa e dalla Russia con il 2,23% e 2,11% trascinati al rialzo dal prezzo del greggio.

Per quanto riguarda i settoriali per l'area euro da segnalare la maggior forza del settore Auto e Chimica e Industriali, mentre i peggiori rimangono il settore Bancario Assicurativo e infine Utilities.

Oro Petrolio e Bund laterali nel breve.

lunedì, settembre 27, 2010


La settimana appena trascorsa ha avuto un andamento molto particolare; molto fiacco fino a venerdì poi rialzi significativi su finire di seduta, convincenti per volumi. Probabili quindi nuovi allunghi e nuovi massimi di periodo. Questo riguarda sia gli indici più forti, per i mercati il Dax, per i settoriali con maggior forza (Personal, Chimica, Auto, Retail e Industriali), sia per quelli più deboli (vedi Ftse Mib). Da segnalare nell'ultima settimana il rafforzamento dell'Euro su tutte le principali valute; Dollaro, Sterlina e allo Yen. La settimana scorsa, infatti, è stata dominata dall'annuncio della Fed, che conferma di essere pronta a procedere ad un nuovo round di easing quantitativo. Ciò ha causato, come prevedibile, un deprezzamento del dollaro, un rally dei Treasuries e conseguente recupero dell'azionario e dell'oro. Venerdì a dare sostegno al movimento all'insù degli indici è stato, inoltre, il dato del leading indicator Usa che si è rafforzato più delle attere. Un aiuto è venuto anche dal ministro del Tesoro Usa; Geithner, fiducioso nella ripresa dell'economia.

lunedì, settembre 06, 2010


Settimana di positività delle borse internazionali che recuperano in maniera generalizzata. Gli incrementi oscillano tra il 3% e il 4% e arrivano dopo un mese di agosto di contrazione. Il rimbazlo è partito dalla parte bassa dell'indice americano S&P 500; sul frame weekly, infatti, tra 1030 e 1130, si sta giocando la partita per il trend dei prossimi mesi. Sulla scia delle borse americane, le borse europee chiudono la settimana in terreno positivo; da segnalare la perdita di forza dell'indice tedesco, il Dax, pur mantenendo un trend decisamente migliore rispetto ad altri indici. Soffre invece sul mercato azionario quello giapponese, spinto al ribasso dalla rivalutazione dello Yen. Tra le commodities, in laterale il greggio mentre l'oro si è riavvicinato ai suoi massimi storici. Il bund storna da quota 135, anche se non sono da escludere fiammate di recupero. Il mercato in generale attende segnali convinti ma solo il superamento di area 1130 di S&P 500 potrà dare linfa al movimento. In settimana a sostenere gli acquisti del mercato azionario hanno contribuito l'atteso report sul mercato del lavoro che se da un lato ha evidenziato un tasso di disoccupazione in rialzo al 9,6%, nel mese di agosto da 9,5% di luglio, in linea con le attese, dall'altro ha visto gli occupati nei settori non agricoli diminuire in misura inferiore alle attese: i posti persi sono stati 54.000, gli stessi del mese precedente (il dato è stato rivisto da -131.000 a -54.000 ) a fronte di attese per una contrazione di 106.000 unità. Gli indici inoltre in settimana si sono rafforzati soprattutto dopo le notizie incoraggianti giunte dall'Australia, il cui Prodotto interno lordo è risultato superiore alle attese, e dalla Cina, dove l'indice Pmi manufatturiero è tornato nel mese di agosto oltre i 50 punti, spartiacque tra contrazione ed espansione del settore.

lunedì, agosto 23, 2010

Seduta negativa quella di venerdì a Wall Street a causa dei timori per la ripresa economica. A pesare sull'umore degli investitori una serie di dati macroeconomici decisamente poco incoraggianti: le nuove richieste di sussidi alla disoccupazione nell'ultima settimana sono salite a 500.000 unità, attestandosi sui massimi da novembre 2009, deludendo le previsioni degli analisti che si attendevano invece un calo a 480.000 unità. Delusione anche dal Superindice che, nonostante nel mese di luglio abbia mostrato un incremento dello 0,1% (-0,3% il dato rivisto relativo a giugno), si è attestato sotto il consensus, fissato a +0,2%, e dall'indice Philadelphia Fed, scivolando in agosto a -7,7 punti dai 5,1 di luglio, sotto le attese, ferme a 7 punti.
I dati hanno persino annullato quelli positivi diffusi giovedì prima dell'apertura, che hanno indicato un incremento del 13% per l'indice settimanale delle richieste di mutui (quelle per l'effettivo acquisto di un immobile hanno registrato una flessione del 3,4%) e del 17% per le domande di rifinanziamento.
Male ancora il settore immobiliare, con le licenze di costruzione che hanno registrato un calo del 3,1% a 565.000 unità, risultando superiore al consensus, fermo a 576.000 unità, e i nuovi cantieri edili che benchè in rialzo dell'1,7% a 546.000 unità, si sono rivelati inferiori alle previsioni degli analisti che si attendevano un rialzo a 560.000 unità.
In linea con le attese i prezzi alla produzione, saliti dello 0,2% (il dato "core" ha evidenziato un incremento dello 0,3%, superiore a quello dello 0,2% del consensus).
Migliore delle attese si è invece rivelata in settimana la produzione industriale che a luglio ha registrato un rialzo dell'1%, ben superiore al +0,5% previsto dal mercato, così come la capacità di utilizzo degli impianti, salita al 74,8% dal 74,1% di giugno, oltre il 74,5% atteso.
Infine da segnalare le indicazioni giunte dall'Università del Michigan, il cui indice di fiducia dei consumatori nella sua versione preliminare in agosto ha evidenziato un incremento a 69,6 punti dai 67,8 del mese precedente, attestandosi oltre le attese, ferme a 69 punti

martedì, agosto 03, 2010


Mercati molto indecisi in settimana. A beneficiarne sono stati in settimana i settori bancari e finanziari, sempre sulla scia degli stress test, di conseguenza gli indici spagnolo e italiano che hanno al loro interno una composizione sovrapesata sui titoli bancari. Negativi invece i mercati americani dopo un dato sul Pil sotto le attese. Interessante l'andamento del S&P 500 dopo la rottura dei 1100 punti martedì l'indice ha ritracciato mercoledì e giovedì, per poi chiudere recuperando i 1100 solo a chiusura di venerdì. La tenuta dei 1100 sarà molto importante per avviare un'inversione di trend rialzista.


Per quanto riguarda il mercato europeo, L'Eurostoxx 50 segna minimi crescenti ancora da confermare però l'avvio di un trend rialzista dopo i ribassi degli ultimi mesi; solo la rottura dei 2800 punti confermerebbe un'inversione di trend.


Il Dax ha una situazione molto simile all'Eurostoxx 50, molto importante sarebbe il superamento dei 6350 punti: massimo precedente. Il nostro indice, invece, Ftse Mib, rompe la resistenza a 21000 punti, prossimo obbiettivo la ricopertura del gap del 28 aprile a 22000 punti circa. Da confermare ancora se il superamento dei 21000 punti possa essere un falso segnale "una trappola" per un ritorno al trading range precedente, agosto ne sarà il banco di prova.


Sul fronte delle commodities, continua la fase di debolezza dell'oro mentre il petrolio conserva il suo trend lateral positivo. In ambito valutario, ancora tonico nel breve l'Euro verso il Dollaro mentre la Sterlina ha guadagnato posizioni.


Grafico andamento interessante: Euribor 1 3 6 mesi

martedì, luglio 27, 2010


Nella settimana degli stress test per le banche europee, i mercati internazionali hanno fatto segnare buoni progressi. In primo piano soprattutto i mercati emergenti: Brasile, Russia e Cina hanno chiuso una settimana con rialzi superiori al 4%, ma anche il mercato turco mostra decisamente una maggiore forza rispetto ad altri indici.

Seduta in netto rialzo la scorsa settimana in america grazie anche alle buone indicazioni giunte dal fronte societario. Neppure i dati negativi provenienti dal mercato del lavoro hanno intimorito i mercati. Gli acquisti si sono poi intensificati in settimana sulla scia delle notizie giunte dal settore immobiliare e dal superindice che ha sorpreso lievemente le stime al ribasso degli analisti.

Le borse stanno in generale migliorando la situazione tecnica e quelle in cui il trend già lo era, come il Dax, confermano la positività della tendenza.

Per L'S&P 500 dopo aver fatto segnare minimi decrescenti, il trend migliora, ne è conferma il superamento della dinamica ribassista di medio. Molto importante ora il superamento delle resistenze a 1110 e 1150.

Per quanto riguarda l'Europa, ancora bene il comparto dei titoli industriali, le auto, il food&beverage e i beni per la casa/persona. Bene anche il settore bancario, dopo gli stress test male invece il settore Health Care. Sul fronte monetario, l'Euro si indebolisce verso Dollaro e Sterlina. In ambito obbligazionario, debole il Bund mentre i paesi emergenti mantengono un trend invidiabile.

Tra le commodities, bene anche il petrolio che recupera delle posizioni mentre l'oro ha ancora una bassa forza nel breve termine, pur conservando un trend positivo nel medio lungo.

Grafico Gold


lunedì, luglio 19, 2010


Venerdì i mercati hanno chiuso con forti ribassi e con chiusure vicine a minimi intraday. Per quanto riguarda gli indici americani i forti ribassi di venerdì confermano il trend ribassista in atto: manca però ancora la violazione del minimo precedente per completarne il trend. Sull'Europa, l'Eurostox 50 chiude la settimana con un forte ribasso, per ora l'indice però mantiene una configurazione tecnica migliore rispetto a quella americana. Il ritracciamento di venerdì dell'indice ue infatti segue una serie di rialzi consecutivi, avvenuti nella prima metà del mese di luglio: potrebbe quindi essere salutare una pausa e un ritracciamento prima di riprendere nuovi rialzi, anche questo però da confermare in settimana.

La chiusura molto debole di venerdì degli indici americani è stata generata dalla delusione per i dati di bilancio del secondo trimestre riportati da alcuni grandi compagnie, come General Eletric, che è risultata sotto le attese degli analisti. Anche i risultati del secondo trimestre delle banche statunitensi (Jpm Morgan, Bank of America, Citigroup), pur positive non hanno entusiasmato il mercato.Oltre le trimestrali, anche i dati macroeconomici americani della settimana mostrano un indebolimento del quadro economico americano. Le minute della Fed del 22 e 23 giugno segnalano un lieve ridimensionamento delle stime di crescita ed un lieve aumento di quelle relative alla disoccupazione. La Fed infatti prevede che con l'attuale trend di crescita il vuoto di attività causato dalla crisi non sarà colmato prima di 4 -5 anni. E' proprio il commercio estero e la manifattura che contribuiscono a limare le stime di consenso sulla crescita americana del secondo trimestre. Infine l'andamento deludente del mercato del lavoro è alla base del deterioramento della fiducia dei consumatori in luglio, espressa dall'indice elaborato dall'Univeristà del Michigan.

Per quanto riguarda gli indici internazionali hanno ripiegato in modo più vistoso gli indici più deboli, come il Ftse Mib e Ibex, mentre il Dax e Nordici confermano la loro forza.

Per quanto riguarda i settori europei la scorsa settimana recuperano quello dell'Auto e degli energetici mentre cedono il passo i Bancari e gli Assicurativi e le Risorse di base. Tra le valute, l'Euro continua la fase di rimbalzo slegandosi di fatto dalla correlazione positiva con i ribassi di mercato. La valuta europea guadagna posizioni su Dollaro e Sterlina. Ancora laterale il trend del petrolio, mentre l'oro sta attraversando una fase di debolezza nel breve. Bund mantiene invece un'impostazione laterale di breve, mentre rimane rialzista di medio e lungo vedi grafico.

martedì, luglio 13, 2010



Settimana di rimbalzo tecnico per i mercati internazionali che ritrovano la forza per allontanarsi dai bassi livelli raggiunti nelle ultime settimane. I motivi del rialzo sono da ritrovarsi nel cambiamento del mercato sulle prospettive di tenuta del trend economico mondiale decisivo per il miglioramento del trend di breve periodo.
Il cambiamento di sentiment è da imputare alle previsioni sugli esiti degli stress test sugli istituti bancari, che non "dovrebbero" dare sorprese visto che la loro pubblicazione è prevista per il 23 luglio, e dai settori ciclici come Finanziari, Auto, Risorse di base. Il rafforzamento dell'Euro ne è una dimostrazione, molto più tonico rispetto alle altre valute: sterlina, yen e franco svizzero.
Per il mercato azionario americano i rialzi della scorsa settimana sono state alimentati dai dati positivi sul fronte occupazionale (richieste settimanali sussidi di disoccupazione sono scese a 454 mila unità ) e dal report del Fondo Monetario Internazionale che nel report di aggiornamento di luglio ha rivisto le stime sul Pil degli Stati Uniti nel 2010 e nel 2011 (rispettivamente del 3,3% per il 2010 e del 2,9% nel 2011).


Per quanto riguarda l'andamento degli indici:

Mercato Americano

S&P 500: dopo aver violato i minimi raggiunti a maggio e giugno, soglia importante per impedire il cambiamento del trend generale, l'indice si appoggia a 1020 per poi ripartire al rialzo: rimbalzo tecnico.
Nasdaq Composite: l'indice è ancora forte rispetto ai titoli industriali, anche se la forza dell'indice è in calo nelle ultime settimane. Importante che l'indice mantenga i supporti e superi il massimo precedente a quota 2350.
Dow Jones Industrial: trend di lungo indebolito dalla rottura dei supporti in area 10000-9900 punti.


Mercati europei:

Il Dax: indice più rappresentativo europeo ha nuovamente toccato i massimi di periodo. La situazione tecnica è migliore rispetto agli indici europei anche i il trend sta perdendo forza. Prossima resistenza 6100.
Ftse Mib: l'indice mantiene una bassa forza relativa rispetto all'azionario europeo anche se la situazione è migliorata da giugno.




Mercato Materie Prime:

Oro: fase di debolezza nel breve anche se l'impostazione tecnica di lungo rimane positiva
Petrolio: rimane in un trend sostanzialmente laterale.
Bund : quotazioni che stazionano sui massimi. (vedi grafico)

lunedì, luglio 05, 2010


Settimana negativa per i mercati internazionali che in modo generalizzato mostrano ribassi su tutti gli indici. Le vendite sono state innescate dal timore di un rallentamento dell'economia mondiale, in particolarmodo dell'economia cinese ; in settimana è uscito il Superindice cinese +0,3% a fronte del 1,2% del mese precedente.


Dal punto di vista tecnico i mercati americani hanno violato i minimi di giugno, confermando la formazione di un trend ribassista. Questa considerazione rende necessaria una interpretazione più prudenziale e più opportunistica nell'affrontare i mercati dei prossimi mesi. La ripresa di un trend positivo non è comunque del tutto da scartare, ma solo il mercato potrà confermarlo nei prossimi mesi, con il recupero e il mantenimento dei supporti violati.


Dal punto di vista macroeconomico sui listini hanno pesato i dati sul mercato del lavoro americani diffusi prima dell'inizio delle contrattazioni venerdì; sebbene il tasso di disoccupazione a giugno sia sceso al 9,5% dal 9,7%, del mese precedente, la perdita di posti di lavoro nei settori non agricoli, pari a 125.000 unità, si è rivelata superiore al consensus che era fissato a 100.000. A deludere sono stati poi anche i dati sugli ordini all'industria, dimuniti dell'1,4% a maggio a fronte di attese per un calo più contenuto, pari allo 0,6%. Il rallentamento economico è stato confermato anche giovedì dalle richieste di sussidio alla disoccupazione rivista al rialzo a 472.000 unità (stima a 452.000). Inoltre sotto le attese sono stati anche ; l'indice Ism manifatturiero, sceso nel mese di giugno a 56,2 punti, e quello relativo alle vendite di case con contratti in corso che a maggio ha registrato un crollo del 30%, ampiamente superiore alle previsioni degli analisti che si attendevano una flessione più contenuta, del 12,5%. Solo la spesa per costruzioni ha sorpreso positivamente, segnando comunque un calo dello 0,2% a maggio (-0,8% le attese). Non hanno fatto meglio i dati sulla creazione dei posti di lavoro nel settore privato che nel mese di giugno hanno registrato 13.000 posti a fronte dei 60.000 attesi , mentre contiene i cali l'indice Pmi di Chicago che, pur registrando un calo a 59,1 punti dai 59,7 di maggio, si è attestato sopra il consensus, fissato a 59 punti. Infine da segnalare inizio settimana scorsa il crollo della fiducia dei consumatori americani ; l'indice a sorpresa è crollato a 52,9 punti nel mese di giugno dai 62,7 del mese precedente (stima 62,8 punti).


S&P 500: ha violato infatti i minimi raggiunti a maggio e a giugno, soglia fondamentale per impedire il cambio di trend generale. Anche le medie mobili denotano debolezza, invertendo la loro direzione al rialzo.
Nasdaq Composite: l'indice ancora forte rispetto ai titoli industriali, anche se la forza relativa è in leggero calo nelle ultime settimane.
Dow Jones Industrial : trend di lungo messo in pericolo dalla rottura dei supporti in area 9900-10000. Ora i livelli di sostegno sono a 9400/9500, poi area 8700.

Per quanto riguarda i Mercati Europei;

Per i mercati europei pesa la notizia che Moody's potrebbe declassare il rating del debito pubblico della Spagna di due "notch" alla luce delle deboli prospettive di crescita del Paese.
Dax: l'indice ha una situazione tecnica migliore ad altri indici europei, anche se il trend sta perdendo forza.
Per quanto riguarda il Ftse Mib, l'indice mantiene la cronica debolezza in termini relativi rispetto all'azionario europeo. L'indice sta già facendo registrare massimi descescenti.

Avanzano in settimana i comparti difensivi, perde posizione l'oro mentre si rafforza il Bund.

lunedì, giugno 28, 2010

Cross Eur/Gbp
Settimana di debolezza per le borse che retrocedono in modo sensibile dalle posizioni guadagnate nelle ultime due settimane precedenti. Le correzioni hanno riguardato tutte le borse dei paesi sviluppati con cali nell'ordine del 3-4% ; in controtendenza le piazze dei paesi emergenti di Hong Kong, India e Corea.

La settimana scorsa l'apertura era stata caratterizzata da un'ampio rialzo in avvio di settimana sulla scia della decisione della Cina di ampliare la banda di oscillazione dello yuan. I mercati hanno poi nel corso della settimana ceduto terreno principalmente per i dati deludenti provenienti dal settore immobiliare americano ai minimi storici ( vedi vendite di case esistenti a -2,2% e vendite di case nuove crollate a maggio a 300.000 unità -32% ). L'economia americana mostra segnali di debolezza per quanto riguarda la crescita, in settimana è uscito il dato definitivo sul Pil relativo al primo trimestre, rivisto a + 2,7% deludendo le previsioni degli analisti, i quali si attendevano una conferma del dato preliminare, a 3%. Fed ha inoltre lasciato i tassi invariati ...

In settimana ha pesato anche il settore bancario appesantito dal taglio di rating di Fitch su Bnp Paribas e dalle rinnovate tensioni sul debito pubblico di alcuni paesi periferici europei; galloppano in avanti i Cds e spread sui titoli di Stato della Grecia che hanno infatti superato i 1000 punti base.

Oltre al comparto bancario anche il comparto petrolifero in settimana ha registrato forti ribassi, trascinato in basso da British Petroleum. Favoriti invece i Beni per la casa/persona, industriali, chimici e alimentari; si confermano il mix che performa meglio nell'attuale fase.

In ambito valutario, l'Euro perde alcune posizioni recuperate nelle scorse settimane, sostanzialmente contro tutte le valute; in particolare la Sterlina fa segnare nuovi massimi di periodo (vedi grafico). In leggero ribasso l'oro dopo il top registrato nell'ultima settimana. La debolezza dell'azionario favorisce l'obbligazionario governativo.

Situazione tecnica americana:

S&P 500 si appoggia ai 1050 punti, dai quali è ripartito per toccare 1100 punti. L'indice tenta quindi di migliorare nel medio periodo, da verificare però se questo possa essere l'inizio di un rimbalzo tecnico.

Nasdaq Composite; l'indice ancora forte rispetto ai titoli industriali. Obiettivo di breve il raggiungimento dei 2350 punti.

Dow Jones : trend di lungo ancora positivo. Rimane per ora su supporti in area 9900- 10000 punti. Queste quote rappresentano livelli importanti per la sopravvivenza della tendenza positiva.

Situazione tecnica europea:

Dax: ha toccato nuovamente i massimi di periodo raggiunti in area 6300 punti. La sua situazione tecnica quindi è assai migliore rispetto ad altri indici europei. Un' ulteriore allungo potrebbe arrivare al superamento dei 6300 punti.

Ftse Mib: rimane molto debole con massimi decrescenti, possibile tentativo di rimbalzo tecnico.

lunedì, giugno 21, 2010

Grafico Andamento Oro.
Seconda settimana positiva per le borse internazionali che riescono a mantenere un tono positivo dopo il recupero della settimana scorsa.Gli indici sono stati spinti dal settore bancario (MSCI Europe Bank + 6,21% performance 1 settimana) che ha dato a sua volta forza ad altri settori, tra cui quello industriale e auto. A benificiare del rialzo del settore finanziario sono stati inoltre l'indice azionario spagnolo e italiano, in cui il settore bancario ha un peso di rilievo. La settimana è stata quindi positiva nonostante non tutti gli asset si sono mossi come ci si aspettava. Il rialzo dell'azionario non è stato accompagnato dal deprezzamento dell'oro e del franco svizzero che si sono invece apprezzati confermando l'esistenza che certe tensioni sull'azionario non sono ancora state assopite. Questa ipotesi è confermata anche dai dati macroeconomici che sono usciti in settimana e dal comportamento positivo delle borse che comunque li ha ignorati.


Mercato Americano,


L'appoggio del S&P 500 sui 1050 punti ha dato sostegno all'indice arrestandone il ribasso. Gli obiettivi sono ora il superamento della resistenza a 1150 punti a conferma di un ritrovato miglioramento della situazione dell'indice. Molto importante la tenuta dei supporti per non incorrere in un'inversione di trend di medio periodo.

Il Nasdaq : l'indice è ancora forte rispetto ai titoli industriali. L'indice ha toccato un minimo a 2137 punti anche se rimane ancora lontano dai massimi dei 2450-2550 punti di aprile.

Il Dow Jones mantiene un trend positivo soglia importante di supporto è 9900 -10000 punti.


Mercati Europei,


Il Dax, l'indice più rappresentativo dell'area euro ha raggiunto i massimi precedenti a 6300 punti, vedere in settimana se supera i vecchi massimi o se ritraccia per riprendere fiato.

Il Ftse Mib, l'indice nostrano, nonostante la cronica debolezza rispetto ai principali indici europei, sta vivendo un rimbalzo tecnico e si avvicina ad una resistenza intermedia a 21.293 punti.

lunedì, giugno 14, 2010


Finalmente le borse, dopo settimane di debolezza, hanno mostrato una reazione ai ribassi, concludendo in positivo la settimana uscente. Il punto chiave per ora rimane la tenuta del supporto dell'S&P 500 e il superamento della resistenza, vero test di prova per la conferma di un ritrovato trend positivo di breve. Sul fronte macroeconomico venerdì dati in chiaroscuro; nella prima parte delle giornata i listini sono risultati appesantiti sia dai dati sulle vendite al dettaglio che a maggio sono diminuite dell'1,2% , deludendo le attese che erano invece per un incremento dello 0,2% (-1,1% il dato al netto della componente auto a fronte dei attese per un +0,1%), sia da quelli sulle scorte delle imprese che in aprile sono aumentate dello 0,4% (+0,5% il consensus). A risollevare l'umore degli investitori ha contribuito la lettura preliminare dell'indice di fiducia dei consumatori elaborato dall'Università del Michigan che a giugno ha evidenziato un rialzo a 75,5 punti dai 73,6 punti del mese precedente. Il sentiment del mercato inoltre è migliorato a seguito delle notizie sul deficit commerciale Usa salito ad aprile a 40,3 miliardi di dollari, in misura inferiore al consensus che era per un incremento a 41,3 miliardi. Le indicazioni positive giunte dal resto del mondo, con le esportazioni cinesi aumentate del 48,5% a maggio, il Pil giapponese cresciuto oltre il consensus nel primo trimestre, l'occupazione in Australia salita per il terzo mese consecutivo e, non ultime, le dichiarazioni del presidente della Banca centrale europea che, dopo aver lasciato il costo del denaro all'1% intravede per il futuro un piccolo rialzo dei tassi, hanno fatto il resto.

Per quanto riguarda i principali indici:

Le quotazioni dell'indice americano più rappresentativo, S&P 500, ritestano i minimi del 6 maggio senza violarli. Per ora il trend rimane positivo, anche se migliorerebbe al superamento della resistenza che da un mese a questa parte respinge l'indice in basso.

Nasdaq Composite: l'indice è ancora forte rispetto ai titoli industriali. L'indice si appoggia per ora al supporto primario, utile come base per ripartire.

Per quanto riguarda il Dow Jones Industrial: trend di lungo ancora positivo che tocca i supporti in area 9900 - 10000. Queste quote rappresentano i livelli importanti per la sopravvivenza della tendenza primaria.

Per quanto riguarda l'azionario Europa; il Dax rimane in trend positivo, mostrando una certa forza rispetto al restante azionario area Euro. Molto importante il proseguimento del rimbalzo messo a segno l'ultima settimana per scongiurare un cambiamento nel trend di medio lungo periodo.Il nostro indice Ftse Mib rimane in trend negativo di medio lungo periodo; rimbalza dalla trend di medio ribassista ma rimane molto debole rispetto all'azionario europeo.

Nell'ultima settimana si rileva un recupero dei minimi da parte dell'Euro rispetto alle altre valute. Tra le materie prime, rimane su quotazioni molto alte l'oro mentre il petrolio, pur restando laterale, ha dato segnali di rialzo. Per quanto riguarda i settoriali, in recupero i comparti di Costruzioni, Auto, Banche e Risorse di base. In recupero anche i paesi emergenti: soprattutto nell'area centro sudamericana.

lunedì, giugno 07, 2010



Chiusura di settimana da dimenticare a Wall Street dove venerdì si è assistito ad un prepotente ritorno delle vendite. A pesare sui listini sono stati i dati sostanzialmente negativi giunti dal mercato del lavoro: se infatti il tasso di disoccupazione a maggio è sceso del 9,7% dal 9,9% del mese precedente, sorprendendo gli analisti che si attendevano un calo più contenuto, al 9,8%, hanno deluso le indicazione sull'occupazione nei settori non agricoli, dove i posti creati a maggio sono stati pari a 431.000, ben al di sotto delle 500.000 unità del consensus. L'accelerazione alle vendite venerdì è stata inoltre causata dall'indebolimento dell'euro, complici due notizie bomba; i debiti degli stati e la fragilità dei conti delle banche. Le notizie secondo cui anche l'Ungheria avrebbe problemi di sostenibilità finanziaria al pari o quasi della Grecia ha messo in allarme tutti gli operatori, sia per l'ormai famoso concetto di "contagio", sia per le ripercussioni sugli istituti finanziari che hanno una esposizione su quel mercato. Hanno inoltre inciso sulle vendite le novità riguardanti una banca europea (Sociètè Gènerale): l'istituto francese avrebbe sofferenze cospicue nell'ambito della divisione derivati.
In settimana tra le notizie di un certo rilievo, da sottolineare le dichiarazioni da parte della BCE circa la necessità delle banche europee di apportare delle operazioni di ricapitalizzazione per poter affrontare un probabile aumento delle svalutazioni (stima 90 miliardi nel 2010, 100 miliardi nel 2011).

Volatilità in crescita il Vix oscilla intorno ai 30-35,50 punti.

Per quanto riguarda gli indici un richiamo alla cautela è d'obbligo, in particolare:

Per quanto riguarda l'Eurostoxx50, l'indice ha mostrato un primo allarme per una inversione di trend da laterale a ribassista, senza però confermarlo.

L'S&P 500 non ha ancora dato nessun allarme di inversione di trend, ma ha continuato nell'ultima settimana a ritestare il minimo precedente senza violarlo. Rimane quindi ancora da capire il trend in atto, per ora rimane rialzista.

Il Nasdaq, ha una situazione migliore all'S&P500, ricordiamo che l'indice l'anno scorso ha trainato i listini al rialzo. Per ora il trend rimane rialzista, minimo superiore a quello precedente.

Il Dax, l'indice più rappresentativo dell'area euro rimane rialzista, da vedere come la crisi ungherese possa influire sulla forza dell'indice tedesco.

Ftse Mib rimane ancora molto debole, affossato dai bancari, per quanto riguarda il trend in atto, l'indice si appoggia al supporto di una figura ad espansione senza violarla.
Per concludere cross Euro Dollaro negativo su tutti i frame (sia sul breve che sul lungo periodo) vedere grafico allegato

lunedì, maggio 31, 2010

La scorsa settimana gli indici ritornano a ritestare i minimi toccati i primi giorni di maggio senza violarli. La settimana è stata fondamentalmente di recupero per i mercati che dopo un inizio non proprio esaltante hanno reagito sulla scia dei buoni dati macro e delle rassicurazione della Cina; il Fondo Sovrano Cinese CIC (China Investment Corp.) ha confermato che gli investimenti in Eurolandia non saranno ridotti. Questi valori su cui si sono appoggiati gli indici sono molto importanti, perchè una loro violazione rappresenterebbe un peggioramento del trend primario, sia per l'area euro che quella americana. A livello settoriale in Europa, ancora deboli la scorsa settimana il settore bancario, petrolifero ed utilities, mentre forti i settori dei beni per la persona, gli industriali e gli alimentari/bevande. Rimangono tonici l'oro e il Bund, mentre l'Euro alterna sedute di recupero ad altre di correzione.
Da segnalare il down grade del rating della Spagna operato da Fitch venerdì a mercato europeo chiuso; l'outlook della Spagna rimane stabile il rating AA+.

mercoledì, maggio 26, 2010

Ieri giornata nervosa. Indici americani molto negativi in apertura, future sotto di quasi 2% sui principali indici Usa. Gli indici hanno ritestato i minimi del 6 maggio, giornata in cui Dow Jones ha toccato i 9872,60 punti per via di un errore telematico. I minimi precedenti ieri non sono però stati violati; in serata infatti tutti e 3 gli indici americani hanno recuperato chiudendo sopra. In Europa invece l'indice più rappresentativo del mercato zona euro , il Dax, ha recuperato come hanno fatto gli indici americani il minimo precedente del 7 maggio. L'indice italiano invece molto più debole tocca minimi sempre più bassi. Da Ottobre l'indice disegna una figura di espansione; potrebbe rappresentare una figura di inversione. Ftse 100 invece rimane un po' indietro rispetto al Dax, chiude infatti sotto il minimo precedente a 5045,35 ; vedere se recupera oggi.

lunedì, maggio 24, 2010


La settimana appena trascorsa conferma il trend ribassista di breve e medio periodo. Gli indici si trovano ora alla ricerca di un valido supporto. Le tensioni infatti sul cross Euro/Dollaro sono durate tutta la settimana e sono notevolmente peggiorate dopo le dichiarazioni della Germania "sulla necessità di maggior rigore sui conti pubblici da parte dei paesi europei, pena il fallimento del progetto europeo". Sull'umore degli investitori hanno pesato anche alcuni dati macroeconomici proveniente dall'America, in particolare quello relativo al mercato del lavoro, con le richieste di sussidi alla disoccupazione aumentate nell'ultima settimana a 471.000 unità (vs attese per 440.000). A deludere è stato anche il Superindice, che nel mese di aprile ha registrato una flessione dello 0,1% a fronte di un consensus fissato a + 0,2%.

Sul mercato americano, molto importante, la tenuta per S&P500 del supporto fissato sul minimo toccato dall'indice all'inizio del mese di maggio, una sua violazione presenterebbe un segnale di peggioramento del trend primario.

Nasdaq Composite, invece, ancora forte rispetto ai titoli industriali. Le medie mobili fungono da supporto, molta forza per i titoli del High Tech.

Per quanto riguarda il Dow Jones Industrial: trend di lungo ancora positivo venerdì test importante con violazione del supporto e poi recupero. La tenuta dei supporti questa settimana risulta necessaria per la sopravvivenza del trend primario.Da segnalare venerdì poco dopo l'apertura del Dow Jones di una falsa rottura di un minimo di certa importanza con immediato recupero del livello in modo particolarmente repentino. Solitamente il cambio di direzione ha come conseguenza la ricopertura di chi si è messo short sulla rottura del minimo provocando un'accelerazione dei prezzi nella direzione contraria alla rottura.

Per quanto riguarda l'area euro; il Dax , l'indice più rappresentativo, si riporta vicino ai sostegni, per cui molto importante una loro tenuta. La forza dell'indice rispetto all'azionario europeo è in decisa salita.

Il Ftse Mib mantiene invece maggior debolezza rispetto all'azionario europeo, essendo in continuo calo. Sulla tenuta dei minimi di maggio possibili rialzi da rimbalzo tecnico.

La scorsa settimana il cross Euro/Dollaro ha influenzato notevolmente le Borse europee; le giornate in cui il cambio si deprezzava maggiormente concidevano con quelle in cui le Borse facevano segnare i maggiori ribassi. Vedere se il cambio tiene tiene il supporto in area 1,24/1,25.

mercoledì, maggio 19, 2010

Oggi la Consob tedesca ha vietato la vendita allo scoperto dei titoli di Stato emessi in euro dai Governi dell'Eurozona e dei corrispettivi Cds senza sottostante. Il divieto è stato esteso anche a 10 titoli quotati nel Dax. La notizia ha generato un sell generalizzato su tutti gli indici; Milano quella più colpita per via dei ribassi sostenuti sui titoli bancari.Intanto l'Euro rimbalza dal minimo raggiunto a 1,214 per recuperare fino 1,2366. Il petrolio Wti sul Nymex scende a 71,52 dollari al barile, mentre le scorte Usa al 14/5 salgono a 362,7 mln/barili.
Da segnalare che la Grecia oggi raggiunge e supera i 310 miliardi di debito.

lunedì, maggio 17, 2010


Inizio di settimana brillante sulla scia del piano di salvataggio da 750 miliardi concertato da Ue e Fmi per fronteggiare la crisi del debito sovrano. I mercati hanno premiato l'intervento di salvataggio facendo segnare rialzi da record su tutti i principali indici. La forza iniziale si è però andata ad affievolire durante tutta la settimana, perdeno progressivamente vigore fino a crollare in chiusura di settimana; alcuni operatori hanno infatti avanzato dubbi circa il piano, visto che aggiungerebbe debito al debito. Molto hanno inciso infine le parole di Josef Ackermann ( Ceo di Deutsche Bank nonchè principale consulente del governo ellenico) a mercati aperti; secondo il quale la Grecia potrebbe non essere in grado di rimborsare i suoi debiti ed arrivare ad una ristrutturazione del debito. La borsa chiude comunque sul settimanale in positivo, da verificare questa settimana se il ritracciamento in atto è un movimento di semplice ritracciamento o se invece siamo in presenza dell'avvio di una fase di inversione più profonda. In particolare l'indice principale americano ,S&P 500, ha ritestato la scorsa settimana dei vecchi supporti senza violarli; se l'indice in questione si appoggia intorno ai supporti possiamo supporre di essere in presenza di una fase di consolidamento, altrimenti la fase della scorsa settimana rappresenterebbe l'avvio di un'inversione di trend. L'indice Nasdaq presenta invece maggiore forza rispetto ai titoli industriali americani. L'indice tecnologico americano ritraccia da una situazione precedente di ipercomparto, ma rimane in trend di lungo positivo. In Europa invece la situazione dell'indice più rappresentativo, il Dax, è in leggero peggiormento, anche se il ritracciamento dalle resistenze è finora fisiologico. La forza relativa dell'indice tedesco, infatti, rimane comunque in salita; soprattutto rispetto ad altri indici europei. Il nostro indice ,Ftse Mib, ha purtroppo una certa debolezza rispetto all'azionario europeo. L'indice mantiene un trend negativo nel medio periodo.

lunedì, maggio 10, 2010

La bilancia commerciale della Germania ha evidenziato a marzo un saldo positivo di 17,2 miliardi di euro, in miglioramento rispetto ai precedenti 12,6 miliardi. Il dato è superiore al consensus fermo a 14 miliardi di euro.

Balzo mensile dell'1% per la produzione industriale francese a marzo. Battute le attese che erano ferme a +0,3% m/m.

Balzo della produzione industriale italiana a marzo: +8,7% rispetto allo stesso mese del 2009. I dati sono stati diffusi dall’Istat, precisando che la variazione corretta per gli effetti di calendario è +6,4%, miglior risultato dal dicembre 2006. L’indice destagionalizzato ha subito una flessione dello 0,1% rispetto a febbraio.

Settimana ad altissima volatilità! I mercati europei sono stati presi d'assalto a colpi di vendite sulla paura innescata dalle dichiarazione delle società di rating Moody's circa la probabilità che la crisi Greca possa propagarsi velocemente verso gli altri paesi dell'area Euro con forte debito pubblico (Spagna, Portogallo, Irlanda e Italia). Giovedì si è generato una situazione di vero e proprio di vendite da panico, causato da un errore materiale che avrebbe generato vendite sull'indice americano superiore al 10%. Dal punto di vista tecnico gli indici conservano una trend positivo, eccetto per alcuni mercati, tra cui quello Italiano che ha subito i maggiori ribassi, dato anche il peso dei bancari nella sua composizione. In generale le impostazioni grafiche degli indici americani e dei paesi emergenti appaiono tecnicamente migliori rispetto a quelle europee.

Guardando l'indice S&P 500 rimane ancora rialzista anche se gli avvenimenti degli ultimi due mesi ...i timori sul debito pubblico greco e i timori di un contagio agli altri paesi dell'area Euro potrebbero intaccare la tenuta del trend di lungo, ma nel breve sono possibili rimbalzi tecnici, in vista anche alla decisione di ieri di sostenere l'euro, in modo che sia assorbita l'ondata ribassista. Per quanto riguarda il Nasdaq, storna dalle resistenze e dalla situazione di ipercomprato, ma rimane ancora sopra i supporti, molto importanti la loro tenuta. Anche il Dow Jones conserva un tren positivo sopra i supporti. Area di supporto anche per il Russell 2000, l'indice esce dall'ipercomprato che lo ha caratterizzato nelle ultime settimane. Per quanto riguarda la situazione dell'indice europeo più rappresentativo, il Dax, ha visto raggiungere gli obbiettivi di breve per poi ritracciare verso i supporti dinamici e statici.Ultima annotazione, nell'ultima settimana il Vix torna a salire a 40 dopo un trend discendente.

martedì, aprile 27, 2010



Wall Street il rialzo non si arresta;







Deludono i dati sugli ordini di beni durevoli che a Marzo hanno fatto registrare un calo dell'1,3%, rispetto ad un progresso dello 0,1% atteso. Incoraggianti i dati giunti dal settore immobiliare: le vendite di nuove case a marzo sono aumentati a 411000 unità, segnando un incremento del 26,9% ben superiore alle previsioni che erano per un aumento a 330000 unità. Il taglio del rating del debito sovrano di lungo termine di Portagallo e Grecia, però, ha innescato martedì massicie vendite sui listini americani. A nulla è servito l'aggiornamento sulla fiducia dei consumatori salita a 57,9 punti attestandosi ben oltre i 53,5 punti del consensus. A pesare anche la flessione dell'indice Case Shiller (prezzi immobiliari) , che a febbraio ha registrato una flessione dello 0,9% m/m . Inoltre le preoccupazioni si sono intensificate dopo il discorso di Ben Bernanke, secondo il quale l' attuale livello del deficit pubblico americano è insostenibile. Giovedì in assenza di dati macroeconomici significativi, gli operatori si sono concentrati sulla decisione della Federal Reserve sui tassi di interesse. L'istituto centrale, che ha rispettato le attese, lascia il costo del denaro nel range 0%-0,25% mantenendo invariato il tasso ufficiale di sconto, dichiarando che i tassi resteranno su livelli eccezionalmente bassi ancora per un periodo prolungato di tempo. Infine il dato sulla disoccupazione uscito in calo a 448.000 unità , in misura inferiore alle attese.Gli indici americani sono per ora impostati ancora al rialzo, molto importante questa settimana la tenuta dei supporti e delle medie.

Mercato Asiatico


Inizio di settimana in rialzo, il Nikkei ha guadagnato il 2,30% a quota 11165,79 mentre il Topix è salito dell'1,89%. Il rialzo è stato sostenuto da una parte dal dato sulle vendite di case in America e l'indebolimento dello yen. Bene il comparto dell'elettronica; Canon e Sony. In evidenza invece sul settore auto di Toyota, dopo le indiscrezioni di stampa secondo le quali il principale produttore di auto potrebbe riportare un utile annuale a fronte di una precedente stima negativa. Mercoledì da segnalare il dato sulle vendite al dettaglio di marzo risultate in crescita del 4,7% a/a. Si tratta del terzo mese consecutivo di crescita. Il mercato mantiene un'impostazione rialzista, anche se nell'ultima settimana perde di forza.


Mercati Europei





Settimana di ribassi nei mercati europei sulla scia delle preoccupazioni degli investitori sulla crisi della Grecia. Mercoledì l'agenzia Standard & Poor's ha tagliato il rating sovrano di lungo termine di Portogallo e Grecia; quest'ultima è stata giudicata junk ossia spazzatura. Tra i listini europei ben impostato il Dax, anche se probabile una crescita più moderata. Molto debole rispetto agli altri indici il Ftse Mib, con un'impostazione lateral-ribassista.

lunedì, aprile 26, 2010


La scorsa settimana hanno prevalso sui listini americani le preoccupazioni legate alla questione greca. Gli indici americani presentano ancora un'impostazione rialzista, in particolare ancora fortissimo il Nasdaq Composite, soprattutto rispetto ai titoli industriali. L'indice in particolare ha superato le resistenze precedenti, anche se alcuni indicatori relativi agli indici sono entrati in ipercomprato. Anche lo S&P 500 presenta ancora un'impostazione positiva nel medio lungo periodo, con forza relativa vicina all'ipercomprato. Ad alimentare il ritorno degli acquisti ha contribuito anche il discorso di Barack Obama sulla riforma del sistema finanziario...toni pacati sulle accuse di frode da parte della Sec a Goldman Sachs, principale finanziatore della campagna elettorale del presidente americano.



Il Mercato giapponese mantiene una impostazione rialzista. Rimbalzo da quota 10000 e target in area 11.000 raggiunto e superato. In settimana leggera correzione per via delle preoccupazioni legate al possibile rallentamento dell'economia e dal conseguente calo dei profitti delle aziende. A pesare sull'andamento dei corsi sono anche i timori relativi alle dimensioni del debito giapponese che secondo l'agenzia Fitch rischia di compromettere l'attuale rating del paese fissato ad AA. Un'ulteriore fattore di debolezza è stato il raggiungimento per molti titoli giapponesi di un rapporto prezzo/utili superiori a 20 volte, troppo care per il contesto attuale.


Per quanto riguarda l'Indice nostrano, FTSE Mib, l'indice mantiene la debolezza in termini relativi rispetto all'azionario europeo. Il trend di breve è al rialzo ma quello di medio è laterale. Trend di breve al momento incerto con rischi di correzione. Supporti a 22200 punti.
Presenta invece una maggiore forza sull'azionario europeo l'indice Tedesco, il Dax. L'indicatore si appoggia ai supporti di breve e entra in ipercomprato. Sale in settimana sopra le attese l'indice IFO tedesco

venerdì, aprile 16, 2010

Mercato Americano
La notizia del salvataggio della Grecia ha dato fiato ai listini americani, il Dow Jones si riporta oltre quota 11.000 punti, cioè su livelli pre settembre 2008. I rialzi hanno dominato tutta la settimana, anche se venerdì a Wall Street hanno prevalso in modo deciso le vendite. A pesare sui listini è stata la notizia che la Sec ha accusato Goldman Sachs di frode nella gestione delle attività sui mutui ad alto rischio. Sul fronte macroeconomico in settimana ha deluso il dato sul deficit pubblico che a marzo, pur scendendo a 65,3 miliardi di dollari dai 191,5 dello stesso mese dell'anno precedente, si attesta ben sotto le previsioni dei 62 miliardi. La Bilancia Commerciale a febbraio ha visto un allargamento del deficit a 39 miliardi e non sono corsi in aiuto i prezzi all'importazioni; saliti dello 0,7% (inferiore al 1% previsto degli analisti). Altri dati macroeconomici hanno confermato segnali contrastanti; l'indice dei prezzi al consumo è salito a marzo dello 0,1%, mentre le vendite al dettaglio hanno sorpreso perchè hanno segnato un progresso del 1,6%, rispetto all'1,2% atteso dal mercato. Debole rimane invece in settimana il mercato del lavoro e delle costruzioni; le richieste di sussidi di disoccupazione sono salite a 484.000 unità nell'ultima settimana, in misura superiore alle 440.000 attese, meglio per il mercato immobiliare con l'indice Nabh, che misura la fiducia dei costruttori edili, che è balzato a 19 punti dai 15 di marzo. Altri dati settori immobiliari; nuovi cantieri edili cresciuti dell'1,6% a 626.000 unità (610.000 unità il consensus) e le licenze di costruzione salite del 7,5% a 685.000 unità, a fronte di attese per 626.000 unità.
La Banca Centrale Americana ha ammesso che sta valutando la possibilità di aumentare nuovamente il tasso di sconto, attualmente fermo allo 0,75%.


Altri dati macro da scrivere in agenda;



Produzione industriale; incremento dello 0,1% inferiore alle attese dello 0,6% previsto dagli analisti

Indice di Philadelphia Fed ; è salito a 20,2 punti dai 18,9 punti del consensus

Università del Michigan; lettura preliminare segna una flessione a 69,5 punti dai 73,5 del mese precedente ( previsione incremento a 75 punti).







Asiatici

Gli acquisti sono stati favoriti ad inizio settimana sul mercato nipponico a seguito delle notizie del piano di salvataggio europeo a favore della Grecia. La notizia del salvataggio ha fatto recuperare posizioni all'euro rispetto allo yen arrivando a 127,00 dai 125,00. Ne hanno beneficiato le società nipponiche esportatrici, tra cui da segnalare il buon rialzo per Nippon sheet Glass (+1,8%) società che realizza più del 40% circa del proprio fatturato in Europa. Il rafforzamento dell' euro su yen è durato però solo lunedì . Già martedì infatti lo yen ha recuperato posizioni nei confronti delle principali valute favorendo prese di beneficio sulle società esportatrici. Segnali di ripresa invece mercoledì per le società produttrici di Chip e memorie per pc dopo i buoni risultati di Intel che hanno battuto le stime degli analisti.
Mercoledì confortano i dati provenienti dalla Cina circa la crescita economica. In Giappone il dato uscito mercoledì sulla Produzione industriale fanno segnare un calo dello 0,9% rispetto al mese precedente, del 31,3 % su base annua.


lunedì, aprile 12, 2010

Report dei mercati


Settimana che si conclude positivamente per le Borse internazionali che mantengono un andamento rialzista di breve e medio periodo. Il finale di settimana ha controbilanciato un inizio di settimana all'insegna del nervosismo. La notizia che ha rassicurato i mercati è stata quella relativa all'annuncio degli aiuti alla grecia; 30 miliardi di euro che si aggiungono a quelli del FMI. Notizia che ha trovato conferma anche dalle dichiarazioni di Trichet, che ha escluso in modo categorico un' eventuale bancarotta della Grecia. Preoccupa però il dato sulla disoccupazione americana; nel pomeriggio di giovedì infatti il Dipartimento del Lavoro ha reso noto che le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono aumentate a 460 mila unità, ben oltre le attese degli analisti, che avevano preventivato un numero di richieste pari a 435 mila unità. Bene invece il dato sulle vendite al dettaglio delle principali catene americane, deludenti invece i dati sulle richieste di mutui ipotecari ; scesi dell'11% nell'ultima settimana, dopo l'incremento dell'1,3% di quella precedente, e i crediti al consumo che sono diminuiti di 11,5% miliardi di dollari a febbario (+ 5 miliardi di gennaio), le previsioni degli analisti si attendevano invece un incremento di 10,6 miliardi

Mercati Asiatici


Tra le eventi che hanno segnato maggiormente l'andamento della Borsa Giapponese, da segnalare, il rafforzamento dello yen nei confronti delle altre principali valute, dato che ha influito negativamente sull'andamento dei titoli azionari maggiormente legati alle esportazioni. Un ulteriore dato poco brillante è stato quello relativo agli Ordinativi di Macchinari; scesi del 5,4% rispetto al mese precedente, 7,1% su base annuale ( previsione degli analisti + 2,1%!).


In Europa;


In Germania nel mese di febbraio il surplus commerciale salito a 12,1 miliardi ( 8,7 miliardi di euro a gennaio), migliore delle aspettative degli economisti (11,2 miliardi di euro). Le esportazioni hanno evidenziato un rialzo del 5,1%, ben superiore alle attese degli analisti ce si aspettavano un incremento del 4,4%. Anche le importazioni hanno registrato una crescita dello 0,2%, sorprendendo le previsioni degli addetti ai lavori fissate su un calo dell'1%.

I Francia invece, L'Insee ha reso noto che la produzione industriale è rimasta stabile nel mese di febbraio rispetto all' 1,1% del mese di gennaio, 1,3% su base annuale. La produzione del settore manifatturiero ha segnato un incremento dello 0,4% su base mensile e del 2,1% su base annuale.

mercoledì, marzo 31, 2010

Fiat ha presentato ieri al Ministero per lo Sviluppo Economico e alle organizzazioni sindacali la prima iniziativa del piano annunciato il 22 dicembre 2009 scorso a Palazzo Chigi. Il piano riguarda il rinnovamento della struttura. Nell'ambito del programma di investimenti del gruppo sarà realizzato un radicale intervento di ristrutturazione dello stabilimento Giambattista Vico di Pomigliano d'Arco per predisporre gli impianti alla produzione della futura Panda, di cui è prevista l'uscita sul mercato nel secondo semestre

martedì, marzo 30, 2010

Mercato Americano

Inizio ultima settimana di marzo con apertura in rialzo per il mercato americano; a trainare gli acquisti il dato sull'inflazione risultata nulla su base mensile, dell'1,3% su quella annuale, parte bassa del range tra 1% e 2%. Queste indicazioni hanno ridato fiducia nella capacità della ripresa economica, fornendo nuovi spunti rialzisti. Martedì ,invece, sui mercati è tornata a regnare l'incertezza sui mercati, sulla scia dei dati relativi al settore immobiliare, inferiori alle previsioni, i listini hanno perso via via terreno anche per via della riduzione del rating dell'Islanda ( Moody's rivede il rating sul paese a Baa3 da stabile a negativo), e dal deludente esito dell'asta di bond greci a dodici anni, di cui è risultata venduta solo metà. Solo a fine settimana i listini hanno ripreso a crescere in modo più robusto annullando l'incertezza che ha regnato sui mercati per metà settimana. A sostenere i listini hanno contribuito i dati sul mercato del lavoro diffusi venerdì a mercati parzialmente chiusi; i dati hanno evidenziato la creazione di 162.000 posti di lavoro nei settori non agricoli a marzo.


Mercati Asiatici

Produzione Industriale è scesa a febbraio dello 0,9%, rispetto al mese precendente, primo risultato negativo dopo 11 mesi consecutivi di crescita. Il dato annuale invece la stessa rilevazione ha fatto segnare una crescita del 31,3% a fronte di un valore atteso pari a 31,7% ed una crescita del 18,5% nel mese precedente. Il Tasso disoccupazione è risultato pari al 4,9% a febbraio in linea con le attese degli analisti ma con un numero di disoccupati superiore dell'8,4%, rispetto all'anno precendente. Il Dato relativo ai Consumi di febbraio infine ha fatto registrare un calo dello 0,5%, risultato negativo per la prima volta negli ultimi 7 mesi. Martedì i dati macroeconomici rilasciati hanno messo in evidenza una situazione in chiaro scuro; se l'indice di Fiducia delle Imprese è risultato in crescita a marzo a quota 45,8 i Nuovi Cantieri edili di febbraio hanno fatto registrare un calo del' 9,3% su base annuale (previsione erano per un calo del 1%).




Mercato Europeo

L’attività manifatturiera nella zona euro è cresciuta il mese scorso al ritmo più rapido in oltre tre anni, spinta dalla forza degli ordinativi e della produzione. L’indice Pmi Market in marzo è migliorato a 56,6 da 54,2 in febbraio, oltre la stima iniziale di 56,3. Si tratta della lettura migliore dal novembre 2006 e della conferma per il sesto mese consecutivo dell’espansione della manifattura europea.
Importante il dato sul tasso di disoccupazione dell'eurozona a febbraio. I dati diffusi dall'Eurostat evidenziano un rialzo del tasso di disoccupazione al 10% dal 9,9% di gennaio. In linea con le attese la Germania: -31mila disoccupati a marzo, tasso 8%.
Indice sulla fiducia dei consumatori europei stabile a 17 punti a marzo. Dato in linea con le attese del mercato. In rialzo invece l'indice sulla fiducia economica passato da 95,9 a 97,7 punti.

martedì, marzo 23, 2010


Inizio di settimana positivo a Wall Street, che ha reagito in modo favorevole all'approvazione della riforma sanitaria voluta da Obama; rialzi in particolare per il settore farmaceutico e quello assicurativo legati all'health-care. A contribuire a dare slancio ai listini, inoltre, i dati giunti dal settore immobiliare; nonostante le vendite di case esistenti siano scese dello 0,6% a 5,02 milioni di unità nel mese di febbraio, il dato si è rivelato migliore del consensus, fissato a 5 milioni. Quanto alle vendite al dettaglio relative alle prime tre settimane di marzo, misurate dall'indice Redbook, da segnalare l'incremento dello 0,9% su base mensile e del 3,2% in termini tendenziali. Gli acquisti a Wall Street si sono intensificati in settimana dopo la comunicazione dei dati di Janet Yellen, presidente della Fed di San Francisco, secondo la quale la crescita economica americana si potrebbe attestare quest'anno tra il 2,5% e il 3%, con un'inflazione sostanzialmente sotto controllo e un tasso di disoccupazione che entro fine anno potrebbe scendere al 9,25%. Da segnalare inoltre nella giornata di Venerdì l'apprezzamento del dollaro a seguito dell'intervento di Jean Claude Trichet, che ha espresso un parere negativo su un eventuale intervento del Fondo Monetario Internazionale per la risoluzione della crisi greca. Queste parole aggiunte al debole andamento dell'asta di bonds statunitensi ha innescato le vendite nelle ultime battute di contrattazione, riportando gli indici sulla parità.




Tokyo



Seduta contrastata di inizio settimana per il Giappone, male il comparto dell'elettronica e quello immobiliare, dopo che settimana scorsa si è evidenziato il forte calo dei prezzi dei terreni, scesi ai minimi da molti anni a questa parte. Rassicura invece il dato della Bilancia Commerciale nipponica che si attesta a 651 miliardi di yen a fronte di attese pari a 560 miliardi; miglior risultato dal 1982. L'indice chiude tuttavia in territorio positivo, il motivo è da ricercare soprattutto dall'indebolimento dello yen nei confronti delle altre valute, circostanza che ha agevolato i titoli delle società esportatrici. Dal punto di vista Macroeconomico da segnalare il dato in linea dei Prezzi al Consumo che a Febbraio sono risultati in calo dell'1,1% su base annuale.



UE


Fitch ha rivisto al ribasso mercoledì il rating del Portogallo portandolo ad AA- con outlook negativo; il livello precedente era AA. Notizia che ha innescato vendite generalizzate in tutta Europa.

Torna a salire l'indice Ifo tedesco dopo la battuta d'arresto di febbraio. L'istituto di ricerca tedesco ha reso noto che l'indice Ifo business climate di marzo è salito a quota 98,1 punti dai 95,2 del mese precedente (le attese erano per un rialzo meno marcato a 95,8 punti). Un altro Ue market mover di inizio settimana è rappresentato dal indice manifatturiero dell'Eurozona, che si è attestato a 56,3 punti a marzo, rispetto ai precedenti 54,2.






Italia



Aumento della disoccupazione in Italia. Il tasso di disoccupazione è salito a quota 8,2% nel IV trimestre del 2009 dal precedente 7,8%. Il consensus era per un tasso all'8,3%. Un altro dato deludente in settimana è stato quello relativo alla fiducia dei consumatori; scesa a 106,3 da 107,7 di febbraio. L'Isae spiega in una nota che "la flessione è dovuta principalmente alle valutazioni sul risparmio, soprattutto prospettico, in un contesto di deterioramento del bilancio familiare".